martedì 27 settembre 2011

5 fra le robe terribili generate dalla settimana della moda.

La settimana della moda milanese è appena finita e io, al solito, do uno sguardo a tutte le collezioni, leggo le opinioni dei miei giornalisti preferiti e incappo in "articoli" nei quali non vorrei incappare.
In genere questi ultimi sono messi insieme da terribili fashion blogger e a tal proposito ho due cosine da dire su quello che mi fa schifo assai in una recensione di moda:

1.DESCRIVERE LA COLLEZIONE DESCRIVENDO L'IDEA DI DONNA DELLO STILISTA

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Disapprovazione.

Lo fanno anche i migliori (magari loro lo fanno bene e hanno il mio perdono) ma usare eccessivamente la descrizione della donna che vestirebbe gli abiti in questione mi inorridisce anzichenò: "E' una donna libera e sicura di sè quella di XXX, una donna che si mostra fiera e che fascia la sua regione xifopubica di chiffon...".
Dite quello che volete ma è un manierismo antico, eccessivamente utilizzato e poco piacevole da leggere.

2.DESCRIVERE I TREND DELLA NEXT SEASON USANDO ENGLISH TERMS A BUTTARE E VABBE' CHE LO FACCIAMO TUTTI MA SE ABBIAMO UN HEART E ABBIAMO MAI AVUTO UN TEACHER DI ITALIANO CE NE DOBBIAMO SINCERAMENTE VERGOGNARE

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"Il trend per la next season è l'outfit mix'n match ma budget friendly e con i tips degli editor anche le non insider possono osare un rearranging del proprio wardrobe."
Ma VAFFANCULO.
Se pensi di farmi credere di saper scrivere di moda usando locuzioni inglesi a profusione, hai sbagliato svolta al semaforo tesoro.
(E sì che, ripeto, usare troppi termini stranieri è ormai prassi ma in questo periodo ho letto roba veramente senza vergogn... uh, pardon, SHAMELESS...).

3.SEDICENTI ESPERTI DI MODA CHE SCRIVONO A FRONTE DEL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE CHE I 15 KG DI RYAN AIR IN CONFRONTO SONO UN MIRAGGIO ANNAPIAGGESCO

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La pochezza dell'improvvisato critico di moda è data dal fatto che la moda, quando è fatta bene, catalizza altri elementi culturali presenti e passati (a volte futuri, ma bisogna essere davvero bravi per captare questi ultimi).
Gli stilisti più talentuosi (certo non sto parlando dei disperati che scelgono testimonial volgarissime ma sulla cresta dell'onda) creano la collezione ispirandosi ad uno o più riferimenti (musica, cinema, letteratura, arti visive). Se colui/colei che scrive di quella collezione non possiede un background culturale abbastanza consistente la recensione diviene quello che il mio capo (che non fa il critico di moda) chiama "epico pasticcio di merda" dove a farla da padrone sono gli unici riferimenti culturali dell'aspirante Suzy Menkes de noartri (scusa Suzy!) che sono inevitabilmente:
-Personaggi di Gossip Girl
-Personaggi di Sex&The City
-Kate Moss

4. L'INDIPENDENZA DEL FASHION BLOGGER CHE RICEVE L'INVITO

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Le velate polemiche dei bloggers nei confronti dei giornalisti addetti ai lavori sono disarmanti. Qualche anno fa dichiarazioni programmatiche d'avanguardia ("Noi più vicini alla ggggente, all'utente finale mentre i giornalisti, 'sti stronzi, asserragliati dietro le mura delle case editrici: venduti! Noi pareri onesti, noi rivoluzionari del web, noi LIBERTE', FRATERNITE', GIANFRANCO FERRE'!") e ora, quando ricevono i tanto agognati inviti alle sfilate è tutto AMAZING, AWESOME, CHIC e non fa mai cagare niente.
Bravi.

5. LE OCCUPAZIONI DEL FASHION BLOGGER CHE NON RICEVE L'INVITO

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L'assalto al forno delle grucce come l'ingresso dello show di Moschino.

Non so se faccia più tristezza la recensione positiva a fronte dell'invito o la mancata ricezione dell'invito con le sue tragiche conseguenze fra le quali cito:

-La fila fuori insieme ad altre frotte di mentecatti con la macchinina fotografica per cercare di entrare (tipo cricca di borgatari maschi in fila fuori dalla discoteca più in voga della città a contrattare col buttafuori).

-Inseguimenti di un VIP della moda per farcisi la foto insieme (non fa tanto muro di un ristorante della costiera amalfitana con le foto di Davide Mengacci col pizzaiolo?).

-I post coi "bottini fotografici de guera" featuring: Anna Dello Russo, una blogger svedese a caso, Scott Schuman e Garance Dorè (gente che fa foto a gente che fa foto a gente che fa foto), la cugina dell'assistente in seconda della cameriera di Carine Roitfeld, Anna Wintour da lontano (in genere il mostro di Loch Ness viene più nitido, alcune foto di Anna Wintour sono state giudicate false da Paolo Ayo, l'esperto di foto aliene di "Mistero").

E insomma, vabbè che è meglio fare orrende recensioni di moda piuttosto che drogarsi ma...Ehi, un momento, forse anche no.
Forse.
Anche.
No.





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lunedì 5 settembre 2011

SarDoriartisti: Our Favourite Pic Hunters Edition... Alexandra Mascia.

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PhotobucketQual è la tua parola preferita? Sehnsucht. Cosa ti fa sentire vivo? Sentire la passione, e creare. Qual è il tuo posto preferito? Quello in cui do parzialmente vita ai miei lavori,la mia scrivania. Ma anche la casa di campagna del mio migliore amico, Trafalgar Square e Top Shop a Londra ;) Quale artista ammiri? Annie Leibovitz..e Brooke Shaden. Qual è il tuo cibo preferito? Il sushi Qual è l'ultimo libro che hai letto? Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro. Quale talento vorresti possedere? Quello di saper evitare le perdite di tempo.Quale sarebbe la tua giornata ideale? Quella in cui si mescolano alla perfezione le cose e le persone che amo. Quella in cui la notte quando vado a dormire non ho tempo e spazio per pensare,ma solo per amare e abbracciare. Qual è il miglior ricordo che hai della tua infanzia? I miei numerosi diari segreti,chiusi con il lucchetto, profumati e con i fiori secchi tra le pagine. Chi vorresti essere nella prossima vita? Una pianista e fotografa indiana. Qual è stata la cosa più bella che hai fotografato? Sono molto affezionata ad una foto scattata quasi due anni fa,che ritrae un gatto e il suo riflesso in una pozzanghera. Fa parte di un mio periodo di transizione. Qual è stato sinora il tuo più bel traguardo? Non saprei,sono diversi.Uno dei piu' recenti... PhotoVogue che ha selezionato una mia foto come foto del giorno .Ma per me, introversa e riservata come pochi, anche rispondere a tutte queste domande e' un bel traguardo :) Quale indumento saresti felice di indossare per il resto della tua vita? La Dix motorcycle, di Balenciaga, abbinata ad una bella collana, magari la D3s :) Sono accessori lo so, ma a volte i dettagli fanno la differenza!! Qual è la tua più grande paura? Di non poter vivere altre vite dopo questa. Cosa ti fa piangere? Realizzare di aver riposto fiducia in qualcuno che non la meritava.Cosa ti fa ridere? Far ridere mia sorella. Cosa fa di un amico un buon amico? L'onesta'. Ti sei mai innamorato? Rispondo cosi'..."Abso-fucking-lutely!" Cosa significa libertà per te? Non aver paura di essere me stessa,trovarmi in situazioni e con persone tali da non dover sentire la necessita' di trattenere o mascherare modi di essere,di parlare o tacere senza vergogna. Quando è stata l'ultima volta che hai aiutato uno sconosciuto? Un paio di giorni fa, dei turisti alla stazione. Di cosa non puoi fare a meno? Baci foto e ispirazione. Qual è la cosa più bella che hai mai visto? Le strade di New York,e la vista della citta' dal finestrino dell'aereo.Volendo essere romantici..degli occhi! Qual è l'odore più bello del mondo? Quello che richiama alla mia mente persone o situazioni particolari, quello capace di riprodurre le sensazioni vissute in quelle occasioni. Credi in una qualche divinità? No,credo nelle azioni, nei fatti. In quale personaggio del cinema o dei libri ti identifichi di più? Mmm...Non riesco a individuare un personaggio con il quale mi sia almeno una volta totalmente identificata.Come taaante ragazze, ad esempio, in Amelie rivedo alcune "me", cosi' come posso ritrovare qualche "me" anche in Carrie di Sex&the City o in Mercoledi' della famiglia Addams :D Qual è la cosa più importante che hai imparato? Non aspettarsi mai dagli altri quello che per te in quella circostanza sarebbe naturale dare o fare. Nel bene e nel male. Ho anche imparato, o almeno ci provo, a dare ascolto alle mie necessita',senza pensare che queste non siano importanti e possano passare in secondo piano rispetto alle necessita' altrui. Da chi vorresti essere baciato? Da Jack Shephard,in un'isola deserta,con o senza mostri di fumo! Qual è la tua più grande ossessione? La puntualita',detesto far aspettare qualcuno,e viceversa detesto che mi si faccia aspettare. Quali valori o ideali ti guidano nella vita? L'umilta',la compassione come capacita' di sentire gli altri,il coraggio di ascoltare e seguire il mio istinto. Come vorresti essere ricordato? Sara' bello anche solo essere ricordata! L'ideale sarebbe mi ricordassero come una donna che ama.Quindi per l'amore dato e manifestato,in ogni sua forma. Cosa vorresti fotografare delle cose che non hai ancora fotografato? Una modella per le strade e i tetti di New York.

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Un'amica qualche giorno fa mi ha consigliato di dare uno sguardo alle foto di una giovane fotografa: "Ha imparato da sola, piano piano, ed è brava.". "Ah!", ha aggiunto: "Pubblica alcuni suo lavori sul sito di Vogue Italia e una sua foto è stata selezionata come "Foto del giorno"."
Ho dunque cercato il suo flickr edè stata una rivelazione.
La fotografa si chiama Alexandra Mascia e mi ha conquistata immediatamente così le ho scritto per farle i complimenti e per invitarla qui su The SarDorialist.
Ho adorato il suo sguardo femminile, morbido, privo di troppi fronzoli ma sognante. Uno sguardo personale e delicato ma abbastanza forte da avere tutti i numeri per catturare dei momenti che vedrei ben inseriti in un editoriale di moda (se fossi una giovane designer la cercherei subito!).
Sono stata poi piacevolmente stupita sia dall'entusiasmo e dalla disponibilità con cui ha risposto alla nostra intervista sia dall'estrema modestia con la quale parla di sè, sottolineando l'amore per la fotografia e il desiderio di imparare sempre di più. In un'epoca di discutibili personaggi che più che fare belle foto se la tirano come se ce l'avessero solo loro (la macchina fotografica), trovare umiltà e desiderio di crescita in una ragazza che ha già avuto delle conferme su una piattaforma importante come vogue.it è rasserenante e oltremodo piacevole.
Insomma, spero vi vada di dare uno sguardo ai suoi lavori e spero possiate rivederla anche sui nostri lidi sarDorialisti: Alexandra è stata una bella scoperta per me e spero possa esserlo anche per qualche addetto ai lavori.

Il flickr .
Il sito.

(Grazie ad Alexandra per la disponibilità e a Federica per avermela segnalata...)


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venerdì 2 settembre 2011

Drusilla Foer: un mio punto di riferimento.

E' un'epoca caratterizzata dal brutto spacciato per bello e da puttane che perdono ogni rispettabilità facendosi chiamare escort (quando non signore), un'epoca in cui trovare punti fermi è impresa ardua .
Io, in gioiosa fuga dall'estrema giovinezza, condizione nella quale non mi sono mai sentita troppo a mio agio, ho finalmente trovato un esempio, una stella polare onesta e pragmatica che suggerisca limiti e possibilità e che, ça va sans dire, goda della mia stima.
Lei è una dama fiorentina, poco convenzionale nelle idee e molto schietta nelle parole di nome Drusilla Foer e per me, spesso frustrata dal disaccordo e dal costante rischio di adeguarmi per disperazione al comune (aberrante) senso dello chic da supermercato, rappresenta un personalissimo riferimento indipendente, oggettivo, rinfrescante.

Ecco la sua ormai celeberrima intervista.




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