Se le tue opere fossero una medicina che cosa ti piacerebbe curassero?
Vorrei che fossero un unguento contro il Mal d'Estro, malattia che ha le fattezze di terribile mostriciattolo sotto il letto e che distorce il mondo, facendolo apparire tutto dritto, lineare, composto e ben pettinato, grigriastro e terribilmente impolverato.
Femme Fatale
Lei è Berenice La Ruche, un’illustratrice di Cagliari che mi rapisce fin dal primo disegno per la sua femminile delicatezza, un’esplosione di colori e profondità. Un folletto saltellante che parlando delle sue opere mi rivela di avere un feticismo irrecuperabile per la carta e i pennarelli ("Se incontro un cartoncino spesso e ingiallito, è fatta: giuggiole repentine!").
Sabolgia Muzik
Che materiali utilizzi per realizzare le tue opere?
Ultimamente sto sperimentando con gran divertimento le matite colorate, nude oppure in combinazione con i pennarelli.
Turbocuore
Qual è il tuo modo di affrontare un disegno, com'è l'approccio iniziale?
La nascita di un disegno è sempre un'incognita e contiene un altissimo tasso di spontaneità; non parto mai da un'idea precisa, lascio vagare la testa mentre la mano saltella sul foglio. Succede che, durante queste divagazioni, abbassi lo sguardo e mi ritrovi davanti al naso una bellittedda imbronciata o una selva intricata di fiori. Non faccio mai degli schizzi preparatori così come non uso mai la matita per tracciare delle linee guida; parto direttamente con l'inchiostro nero, traccio i contorni e le forme e comincio a colorare (quella è la parte più ‘sorridevole’). Alterno questi due gesti finché il risultato diventa pieno e soddisfacente ai miei occhi. Il primo colore che utilizzo è il rosso per riempire le labbra delle signorine, perché mi aiuta a decidere tutto il resto."
Magritte col mal di pancia
Scaglie
C'è qualche immaginario a cui ti ispiri e a cui che ti piacerebbe rimandare?
Mi piace disegnare figure femminili e animali, spesso immersi in una flora all'interno della quale si possono avvistare occhi, ciglia lunghissime, code di sirena. Mi nutro di immagini, siano esse fotografie, illustrazioni, pitture, lavori grafici, e ho una lista pressoché infinita di riferimenti artistici da cui attingo lucido per occhi e bellezza.
Da questo immenso calderone ribollente spuntano spesso Modigliani, Rebecca Dautremer, Emmanuelle Houdart, le storie dei pirati, il conte Dracula, Yves Klein e i suoi blu lisergici, Virginia Mori, i vecchi ritratti in bianco e nero di signori baffuti ed elegantissimi, le righe, Gianni Rodari, le burle di Magritte."
S / Sono solo cattivo / Hola La Poyana@Muzak
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A Carlo
Intervista a cura di Nostal_Chic