(Già dalla locandina si percepisce la malvagità dell'evento)
Come ogni estate da un pò di estati a questa parte metto su quella magnifica (per me) gag di stramaledire tutto perchè devo andare ad un Festival musicale che si chiama Here I Stay Festival. La gag è usuale nel mio caso e ripetuta per ogni concerto all'aperto:
"Non c'è l'area VIP e non ci sono VIP abbastanza VIP",
"C'è polvere.",
"Io qui non ci volevo venire."
"C'è sempre qualcuno che puzza e so anche chi è.",
"Ci sono gli indie rockers, quei maiali!",
"OH, mai che chiamino Kylie Minogue!",
"Non ci sono barman qualificati",
"Dove vogliono andare se non invitano gente che ha collaborato con David Guetta?",
"Cosa vuol dire con "non c'è l'area lounge"?"
e via dicendo.
Fa parte del mio personaggio, io sono quella che alla pizzeria "Da Nando" dice che si, vabbè ma Porto Cervo è un'altra cosa.
(Proprio un'altra cosa. L'emozione di pagare un cappuccino 7 Euro, dare i soldi con nonchalance e svenire di fronte allo Yacht Club per lo shock è impagabile.)
La realtà di fatto è un'altra.
La realtà è che oramai il Festival è diventato parte della mia estate, conosco sempre gente simpatica, faccio qualche scatto per il blog, compro magliettine e le vendo pure perchè le ragazze del banchetto sono amiche mie e mi fanno sedere con loro. Credo che si divertano a sentire che mi lamento di tutto senza crederci nemmeno io.
Quest'anno, dopo anni di Sleepwalkers (la precedente e suggestiva location), il Festival ha cambiato sede e la premessa era splendida: Ingurtosu.
Ingurtosu vuol dire che ti senti la musica alla sera e la mattina sei a due passi da alcune delle spiagge più belle del mondo.
Così io stamane sono uscita e mi sono comprata un cappello di paglia enorme e un bel pareo ed ero pronta a fare le mie solite scenette da Mariangela Melato dei poveri, togliendo gli occhiali scuri e urlando: "Dov'è l'area VIP, rispondimi persona povera!" all'indirizzo di qualche malcapitato con la maglia degli Oneida che, 10 a 1, avrebbe reagito sfanculandomi con gusto.
Invece niente.
Mi dicono che l'Here I Stay Festival quest'anno è stato annullato.
Prima di qualunque riflessione mi pare giusto che voi, come me, ne conosciate i motivi:
L’associazione culturale Here I Stay è stata costretta ad annullare l’Here I Stay Festival, l’evento programmato il 29, 30 e 31 luglio al Pozzo Gal ad Arbus. L’amministrazione comunale non ha concesso l’autorizzazione di pubblico spettacolo alla manifestazione e la notifica è arrivata solo oggi. Nonostante la Commissione comunale di vigilanza fosse tenuta per legge a dare risposta trenta giorni prima dell’inizio dell’evento e nonostante la nostra richiesta fosse pervenuta al Comune il 10 giugno, quindi entro i termini prescritti dalla legge.
L’autorizzazione è stata negata all’Here I Stay Festival mentre il 15 luglio 2011 il sindaco di Arbus Francesco Atzori ha autorizzato di suo pugno lo svolgimento del concerto di Paolo Fresu, nella stessa location e con un’affluenza di pubblico più alta (intorno al migliaio, Here I Stay aveva chiesto l’agibilità per 700 persone). Ci chiediamo: non sarà che sono state fatte delle distinzioni tra i diversi pubblici delle due manifestazioni e tra generi musicali diversi?
L’Here I Stay Festival inoltre ha sempre valorizzato i luoghi da cui è stato ospitato, generando indotto e promuovendo in Italia e all’estero l’immagine del paese, delle spiagge, della cultura e del paesaggio (e nell’assoluto rispetto di tutto questo). In questo senso ci saremmo aspettati invece ben altro profilo da parte dell’Amministrazione – che peraltro aveva dato il suo patrocinio all’evento, insieme alla Provincia del Medio Campidano e alla Regione Sardegna (Assessorato al Turismo).
Più nello specifico, l’associazione culturale Here I Stay ha consegnato e protocollato al Comune di Arbus, il 10 giugno, tutta la documentazione necessaria per richiedere l’autorizzazione per il permesso di pubblico spettacolo. L’Amministrazione comunale ha convocato la Commissione di vigilanze per tre volte, ma ogni volta la Commissione non ha potuto deliberare per l’assenza di uno o un altro dei membri. È necessaria la seduta plenaria per fornire il parere sulla documentazione - parere, precisiamolo, non vincolante. Nessuno degli organi interessati alla convocazione della Commissione inoltre ha mai comunicato ad alcun membro di Here I Stay della convocazione della stessa.
L’ultima convocazione della Commissione è avvenuta lunedì 25 luglio – quindi a 4 giorni dall’inizio della manifestazione – e anche in quel caso la riunione non ha potuto deliberare, sempre a causa dell’assenza di qualcuno dei membri della Commissione stessa. A quel punto l’Associazione e il Comune hanno informato la Prefettura che la Commissione non si era riunita, chiedendo informazioni su come procedere. Il Prefetto ha deciso di convocare una commissione d’urgenza per ieri mattina, il 27 luglio, a due giorni dal festival. La commissione si è riunita e si è espressa sfavorevolmente alla nostra richiesta richiedendo delle integrazioni alla documentazione per poter cambiare il proprio parere. Integrazioni che saremmo stati in grado di fornire, se avessimo avuto più tempo (quello, insomma, previsto dalla legge). Ci scusiamo per tutti i disagi che questa situazione – di cui anche noi siamo vittime – ha causato in tutte quelle persone che si sono organizzate per partecipare all’evento, spesso arrivando dall’Italia e dall’estero e che non siamo stati in grado di avvertire per tempo - per gli ovvi motivi che abbiamo spiegato qui sopra. Ringraziamo anche per gli attestati di stima e di affetto che in tanti ci hanno voluto dimostrare in queste ore. Segno che l’evento era (è) una tradizione consolidata della musica in Sardegna ma che ora stanno contribuendo ad uccidere.
Associazione culturale Here I Stay
Ora, fai bene tu a protestare perchè qui non c'è niente e perchè la gente se ne va.
Non farò di tutta l'erba un fascio ma mi spiace un pochino per quelli che protestano in corteo, che stanno male, che l'economia non gira, che a livello di amministrazione comunale non possiamo fare nulla.
L'economia signori, se vogliamo fare un discorso molto pragmatico, gira a partire dalle piccole cose, tipo la prenotazione del mio B&B ad Arbus che, per quanto mi riguarda, se ne va a fare in culo e meno male che non ho versato la caparra.
L'economia gira a partire dalle colazioni che io e i miei amici avremmo fatto nei vostri bar, dalle pizze che avremmo mangiato nelle vostre pizzerie, dalla vagonata di riviste che avrei comprato nella vostra edicola e dal pieno. Il pieno l'avremmo fatto da voi.
Perchè un consiglio comunale perpetri intenzionalmente tale atteggiamento ostile nei confronti di un evento che avrebbe potuto offrire vantaggi alla propria economia è per me un mistero. Spero quasi che ci fosse un'intenzione dietro (se si, perchè? Mah.) perchè se le continue assenze in consiglio comunale non sono intenzionali signori miei, amici cittadini di Arbus, avreste fatto meglio ad eleggere persone un pochino più interessate alla gestione della res publica.
Attenzione alla gabola poi, L'Here I Stay non si può fare ma il concerto di Paolo Fresu si. Con tutto il rispetto per Paolo Fresu che è un grande ma, permettetemi, non ha certo un problema di location per i suoi concerti visto che si sta facendo un tour con una media di 12 comuni sardi ogni 30 minuti.
A proposito, se v'interessa, giovedì prossimo Paolo Fresu suona nel tinello di casa mia e il mercoledì successivo ci delizierà con un duetto col mio vicino, Signor Salvatore, live&loud dal pollaio, struttura che è stata gentilmente concessa dal suddetto Signor Salvatore dopo l'improvvisa scomparsa delle galline, misteriosamente seguita da una settimana di odore di brodo e di arrosto.
Ora, non so, magari i signori consiglieri pensavano che l'HIS fosse un rave pieno di facinorosi.
Si, i facinorosi ci sono, non mentiamo, c'è un gruppo di vegani agguerritissimi, mammamiaccheppaura, una cricca di amiche mie soprannominate "Il braccio violento dell'applicazione delle creme ecobio" e una serie di feroci portatori sani di jeansino stretto con converse pronto a lanciare i propri occhiali estralarge tartarugati senza lenti all'indirizzo dei poveri timorati di Dio.
Ah, poi ci sono gli organizzatori!
La malvagità fatta a etichetta discografica indipendente!
Tutto l'anno organizzano, fan quadrare le date, cercano di migliorare un pochino ogni volta mediante riunioni simil-massoniche in cui, questa violenta congrega di teppisti (nessuno dei quali vive del Festival, hanno tutti un lavoro), decide che quest'anno si cercherà di tenere il bar aperto più a lungo o si aggiungeranno ulteriori bagni chimici.
Al Qaida, prendi appunti!
I cessi chimici!
Non scriverei questo post se non conoscessi personalmente le persone che lavorano dietro le quinte, persone delle quali ho il massimo rispetto e ammirazione.
Ora come ora non so bene se la questione si dipanerà, se l'HIS quest'anno sarà un capitolo chiuso ma permettetemi ancora due parole.
La prima va al Comune di Arbus ai quali rappresentanti mi sento di consigliare, se si deve, di tagliare le gambe ad un progetto nel proprio territorio con un certo (largo) anticipo perchè se la comunicazione arriva il 28 Luglio, il giorno prima dell'evento e soprattutto a causa delle ASSENZE degli amministratori durante le precedenti convocazioni, non date una buona immagine di quello che rappresentate.
La seconda va ai ragazzi dell'organizzazione a partire da Mattia, cito lui ma intendo tutta la crew della quale gli aficionados e gli spettatori one-night-stand dell'HIS non vi parleranno che bene. Queste manifestazioni richiedono sacrifici personali non indifferenti visto e considerato che il principale problema che si affronta quando si vuole organizzare un evento sono le inutilità della burocrazia in uno stato che ti chiede precisione massima nella domanda e, impunemente, nessuna garanzia nella risposta.
Una burocrazia che diventa agilissima per alcuni e fottutamente impervia per altri.
Spero vivamente che i ragazzi continuino a resistere e a portare avanti le proprie idee e i propri progetti anche se l'annullamento della manifestazione, a quanto sento, provocherà un danno economico duro da ammortizzare.
Io, per me, appenderò il cappello e il pareo. Non potrò scattare quelle foto dalla messa a fuoco risibile che tanto mi piace fare e rinuncerò alle mie gag da stronzetta-che-si-trova-al-festival-per-caso perchè, a quanto pare, non ho scelta.
Avevo già pronta la mia invettiva contro Bob Log III: avrei iniziato cercando di fomentare una rivolta delle ultime file contro questi "americani che ci rubano il lavoro e che vogliono venire in Sardegna a insegnarci a suonare la slide guitar."
Invece nulla, fortunatamente l'amministrazione di Arbus è stata previdente, niente band indie, niente polvere, niente aree VIP che non ci sono,niente Rock'n Roll.
Bravi.
Niente 50 Euro a notte dei vostri B&B.
Ma almeno ascolterete il jazz e dormirete sonni tranquilli.
PS
Per correttezza, non so se i ragazzi abbiano commesso qualche ingenuità con i tempi di presentazione delle richieste o non abbiano sollecitato troppo le istituzioni con i permessi, di fatto la discrepanza Fresu/HIS (Paolo, non c'ho niente contro di te, sei anche un belluomo!) e le convocazioni "a vuoto" della commissione di vigilanza qualche interrogativo lo pongono...
respect
RispondiEliminache tristezza pensare a quante opportunità avrebbe potuto dare una manifestazione del genere all'economia già precaria dell'intero territorio... io non capisco davvero, spesso penso che le persone ci tengano a darsi la zappa sui piedi, poi però come hai detto tu, non voglio sentire nessuno lamentarsi con frasi del tipo "qui in Sardegna non c'è mai niente" (come accade SEMPRE). per carità...
RispondiElimina