sabato 3 agosto 2013

La Fille Bertha: nuvole, traslochi sulla luna e incursioni terrestri


“I was born
from a Cloud when it was raining deeply.. Growing older, I decided to move to the Moon...... Here, now, I feel quite comfortable, as if I had reached my real Home... for the moment! Sometimes, I prefer to use Symbols instead of Spoken Words.. Take a Furtive glimpse of my World.. Enjoy it!”

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È con questo invito che ci si addentra nell’immaginario visivo di La Fille Bertha, popolato da graziose ballerine le quali, impreziosite da accessori a forma di cuore, frecce indiane, colletti svolazzanti ed altri particolari surreali, sembrano riprodurre quella giocosa eleganza con cui Miu Miu e Valentino da sempre ci solleticano. Diversi sono i luoghi in cui le si incontra, dalle pareti dei centri sociali a quelle dei musei e, come in questo post, in fitti boschi sui tessuti di t-shirts e zainetti. Signorine misteriose che come dice LFB “Nascono sulla carta ed esistono prima in qualche luogo della mia mente dove sono “assopite”, come proiezioni spontanee che fluiscono e si strutturano all’interno di fogli di carta... Anche se poi, come sai, decidono spesso di “migrare”altrove”

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Ci presenteresti un po’ queste fanciulle?
In un certo senso loro si auto-descrivono quando si manifestano. Sai, mi piace l’idea che l’osservatore “fruisca” in modo libero e spontaneo della loro visione, non amo determinare lo sguardo altrui, e in fondo non credo che sia neppure possibile. Le vivo come creature ermetiche, effimere, quasi inafferrabili, a cui sento di essere legata da un rapporto molto forte che, in quanto tale, ha dei momenti intensamente belli ed altri più difficili e spigolosi. Direi comunque che, al momento, è come irrinunciabile.
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Scrivi di esserti trasferita sulla Luna, come ci si trova?
La luna è un luogo lontano e diverso dal nostro, un posto che non conoscevo e in cui ho potuto trovare “riparo”. Sai, viverci ha i suoi risvolti positivi, esso infatti rappresenta un mondo  immaginario e immaginativo, e credo che sia proprio questa dimensione ad averne favorito la sua permanenza.

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Nonostante tale provenienza spaziale alle volte si riscontrano particolari che richiamano il mondo animale. Due spazi diversi e al tempo stesso simili, sono infatti entrambi isolati e caratterizzati da un lato inesplorato, si tratterebbe di un’evocazione casuale?
Condivido l’analogia che hai fatto e sinceramente la trovo bellissima. Personalmente non credo molto nella casualità, ciò che appare tale, credo che provenga sempre da qualcosa dotato di senso, seppur “mistico”, o più semplicemente sconosciuto, non mentalizzato!. Sia nella Luna che nel bosco, non inteso come luogo necessariamente specifico e fisico, si può creare una realtà quasi di “decompressione” dalla realtà-reale, dove è possibile stare in silenzio, esplorare, e per questo trovare rifugio. Sono due “posti” accomunati da una sorta di atemporalità a me necessaria e perfetta per queste creature inafferrabili.

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Creature in cui ritrovo una finezza che, sebbene sfumi in tutte le tonalità dell’arcobaleno, sembra lasciar intravedere un’Ombra. La si scorge dalla forza del tratto scuro con cui sono segnate l’espressioni degli occhi o le capigliature nere che invadono il disegno..
Ancora una volta posso dirti che hai colto una parte della loro essenza, quell’ombra è ciò che le ha alimentate e continua a farlo, non dimentichiamoci che sono nate durante un giorno in cui il nubifragio era particolarmente intenso...

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E si intuiscono le nuvole da cui provengono, ma c’è un posto in cui ora vorrebbero andare?A queste signorine piace fluttuare e ancora una volta, la loro natura effimera, le tiene costantemente all’interno di questa circostanza. Diciamo che sono delle creature immerse all’interno di un divenire aperto, direi che fondamentalmente sono delle esploratrici incallite...
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Prima di salutarci ti vorrei chiedere se c’è in programma qualche progetto futuro in cui potremmo veder danzare queste ballerine?
Loro in fin dei conti non stanno mai al loro posto, svolazzano ovunque possa essere interessante! Sono nell’aria diverse loro dipartite, sia in territorio sardo, che nel resto dell’Italia...

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Un viaggio che diverse volte vi ha messo in contatto con altri artisti…
Si, esattamente. Collaborare è per me un modo fondamentale per crescere; al momento, come chi mi segue sa, collaboro spesso con Ufoe, così come con molti altri validi conterranei! Ho anche all’attivo una progetto molto speciale con altri tre disegnatori sardi (di un cui due donne), è uno scambio un pò all’antica, a quattrom, nato per il piacere di nascere e di cui magari potereste anche vedrete anche i frutti...

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Ringraziamo La Fille Bertha per averci regalato l’anteprima dello shooting realizzato da Nicola Massa, fotografo e belluomo spesso nostro graditissimo ospite. Siamo molto legate alla creatrice di Bertha che è stata con noi durante la presentazione di Bummer In The Summer l’anno scorso e siamo orgogliose di essere presenti in veste Nostal_gica nelle foto che vi presentiamo in questo post.
Trovate La Fille Bertha qui:
E trovate Nico Massa sul suo sito qui. O in giro in bici chè il ragazzo è uno di quelli. ;)

Intervista a cura di Nostal_chic



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