Succede che questo sabato qualcuno organizza un one-day-festival e lo organizza, surprise, nel Sulcis. L’ Associazione Culturale Lee Van Cleef (lo ricordate? Sì, dai…) partorirà il 17 Agosto il primo figlio, il Summer Is Mine Festival, e ne parliamo con uno dei papà, un amico dal multiforme ingegno e vecchia conoscenza sarDorialista: Andrea Murgia.
Fra le difficoltà incontrate dal Festival Jazz di Sant’Anna Arresi alla pausa dell’ HIS Festival è doveroso ribadirvi i complimenti per il coraggio nell’organizzare un nuovo appuntamento musicale qui e ora. Nel comunicato stampa esordite dicendo che nonostante il periodo non sia dei più floridi la cultura rimane un appiglio al quale ancorarsi e dal quale ripartire. Mi dici un po’ come è nata l’idea di organizzare un evento come il Summer Is Mine?
L’idea di organizzare un festival musicale ci ronzava in testa da anni, ma mai come quest’anno avevamo sentito l’esigenza di associarci e cercare di mettere su qualcosa di veramente concreto. La situazione che attraversa il Sulcis Iglesiente da trent’anni a questa a parte dovrebbe far pensare che magari l’economia delle grandi industrie piovute dall’alto non sia stata un così grande successo. Un territorio con risorse paesaggistiche come il nostro e che ospita festival musicali nazionali e internazionali come Narcao Blues e Ai Confini tra Sardegna e Jazz può e deve cercare vie alternative al modello economico finora proposto. Carbonia e in particolare Villa Sulcis da anni ospitano attività culturali di rilievo, noi stiamo cercando di dare con Summer Is Mine continuità a quelle iniziative che hanno in qualche modo sfondato la porta e portato la cultura e cercato di valorizzare gli spazi cittadini.
Mi pare di capire che l’Associazione Cultuale Lee Van Cleef sia una realtà nuova. Chi c’è dietro? Sicuramente dei fan del Western comunque…
L’Associazione Culturale Lee Van Cleef nel momento in cui scrivo ha appena compiuto due settimane di vita, quindi sì, direi che siamo parecchio “giovani”. Dietro alla silhouette del villain per eccellenza, ci sono appassionati di musica, di arte e naturalmente cinema con esperienza pluriennale nell’organizzazione di eventi (il direttivo è interamente composto da membri dell’organizzazione di Ai Confini tra Sardegna e Jazz) ma soprattutto un gruppo di amici che volevano fare qualcosa per la città in cui sono nati e cresciuti. La decisione di utilizzare il nome Lee Van Cleef è stata presa quasi per caso, ci piaceva il suo faccione da cattivo sul grande schermo ma soprattutto il suo carattere mite nella vita di tutti giorni. Un bel personaggio insomma…
Parlami un po’ della line up e del mood del festival.
Ho visto nomi di artisti sardi validi quali Grandmother Safari e Hola La
Poyana, solo per citarne alcuni, ma sarà dei vostri anche Iosonouncane. Come
avete scelto gli artisti?
La line-up l’abbiamo messa su in pochissimo tempo ed è stato abbastanza semplice: volevamo far suonare semplicemente chi ci piaceva e che ci divertiva. IOSONOUNCANE è uno dei migliori musicisti che la nostra generazione abbia conosciuto, è inutile girarci attorno, è di Iglesias quindi conosce bene il disagio che sta attraversando il nostro territorio e per giunta è un carissimo amico. Una scelta facilissima. I Fratelli Detroit sono tra i gruppi che secondo noi si stanno muovendo meglio nella nostra isola, stanno macinando kilometri su kilomentri per le strade sarde e si stanno facendo apprezzare anche in “continente”. Per chi non li conosce sarà una bella sorpresa. I Grandmother Safari ci piacciono proprio tanto, hanno carattere, sono bravissimi musicisti e ottime persone; dovrebbero chiudersi in uno studio di registrazione per far uscire questo benedetto album d’esordio, ma glielo si può perdonare. Personalmente ho apprezzato moltissimo Lazy Music for Dry Skin di Hola la Poyana, mi capitò per le mani qualche mese fa e me ne innamorai letteralmente. è stato uno dei primi nomi a cui abbiamo pensato. Donnie è invece una delle mie recenti fissazioni: è giovane, tiene il palco benissimo ed è di Carbonia. Ha recentemente firmato un contratto con la Unlimited Struggle Recordins, etichetta di culto per l’hip hop e rap italiano e a settembre uscirà il suo esordio Musica Che Ha Sete. Sarà un set interessantissimo.
La line-up l’abbiamo messa su in pochissimo tempo ed è stato abbastanza semplice: volevamo far suonare semplicemente chi ci piaceva e che ci divertiva. IOSONOUNCANE è uno dei migliori musicisti che la nostra generazione abbia conosciuto, è inutile girarci attorno, è di Iglesias quindi conosce bene il disagio che sta attraversando il nostro territorio e per giunta è un carissimo amico. Una scelta facilissima. I Fratelli Detroit sono tra i gruppi che secondo noi si stanno muovendo meglio nella nostra isola, stanno macinando kilometri su kilomentri per le strade sarde e si stanno facendo apprezzare anche in “continente”. Per chi non li conosce sarà una bella sorpresa. I Grandmother Safari ci piacciono proprio tanto, hanno carattere, sono bravissimi musicisti e ottime persone; dovrebbero chiudersi in uno studio di registrazione per far uscire questo benedetto album d’esordio, ma glielo si può perdonare. Personalmente ho apprezzato moltissimo Lazy Music for Dry Skin di Hola la Poyana, mi capitò per le mani qualche mese fa e me ne innamorai letteralmente. è stato uno dei primi nomi a cui abbiamo pensato. Donnie è invece una delle mie recenti fissazioni: è giovane, tiene il palco benissimo ed è di Carbonia. Ha recentemente firmato un contratto con la Unlimited Struggle Recordins, etichetta di culto per l’hip hop e rap italiano e a settembre uscirà il suo esordio Musica Che Ha Sete. Sarà un set interessantissimo.
Quale è stato lo sbattimento più grande nell’organizzare l’evento? Da quanto tempo siete al lavoro?Le difficoltà più grosse diciamo sono state legate alla burocrazia: da squadra operativa di festival e manifestazioni culturali non ci siamo mai dovuti occupare di leggi, statuti e norme di sicurezza. Districarsi negli uffici agli inizi è stato un incubo non lo nascondiamo, ma quando hai passione e sei motivato tutto passa in secondo piano. Operativamente siamo al lavoro da circa due mesi, abbiamo fatto i salti mortali per uscire e farci conoscere in così poco tempo. Dobbiamo ringraziare i nostri amici e la comunità del Pitosforo Art Music Bar che ci ha accolti e ci sta fornendo supporto logistico e, soprattutto, morale.
Dimmi un po’ del futuro, ci saranno appuntamenti invernali? Summer Is Mine nasce come progetto isolato o, come spero, avete intenzione di svilupparlo, magari come festival distribuito in diverse giornate, più in là?Sì l’attività invernale di Lee Van Cleef per il 2014 prevede un impegno in questa direzione: realizzare un calendario di appuntamenti musicali dal vivo ricco di nomi interessanti, nazionali e sardi, e questo in collaborazione con altri soggetti del nord Sardegna. Se vogliamo, Summer Is Mine ha il suo battesimo quest’anno in un formato ridotto e limitato ad un giorno di musica. E’ nostro intenzione infatti per l’anno prossimo estenderne la durata e inserirlo nel luogo che meglio gli appartiene: l’ ex-grande miniera di Serbariu, ovvero quello che fu il centro propulsore dell’economia bellica nazionale e oggi simbolo della città con infinite potenzialità. Crediamo che la miniera debba trasformarsi nel centro nevralgico del turismo culturale e centro attivo di produzione artistica. La musica sarà protagonista ma non mancheranno le mostre fotografiche e d’arte, cinema e documentari, seminari e didattica, public e street art.
Trovate la facebook page di Summer Is Mine qui e l’Associazione
Culturale Lee Van Cleef qui.
E trovate tutti in carne, ossa, microfoni, amplificatori e chitarre al Parco Villa Sulcis questo sabato 17 Agosto dalle 21… Auguri ai ragazzi dell’Associazione e buon divertimento signori e signore!
@velvetuzi
E trovate tutti in carne, ossa, microfoni, amplificatori e chitarre al Parco Villa Sulcis questo sabato 17 Agosto dalle 21… Auguri ai ragazzi dell’Associazione e buon divertimento signori e signore!
@velvetuzi