domenica 28 marzo 2010

Dr. Folk's "Le Lolite Viola"

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(Vicky Pollard Anyone?)

"Io non capisco le adolescenti. Giunto alla soglia dei trent’anni –l’età per cui un qualunque essere femminile in tempesta ormonale si sente il dovere di darti del lei, e di soppesarti quasi fossi figo come Marlon Brando pre-obesità, ma puzzassi già un po’ di bara- osservo queste creature che sbocciano alla vita e all’amore come un entomologo farebbe nei confronti di un qualunque insetto.
Stamane sedevo sul Pullman che mi portava al bar di Mariuccia, a Pirri-city (e chi non conosce Mariuccia, o Pirri, si informi. E’ una splendida isola del dolce a prezzi stracciati, una Macondo calorica e irrinunciabile). Durante il viaggio guardavo questi insetti, le Lolite sarde e brune che dovrebbero mandare in visibilio gli Humbert Humbert di qualunque estrazione sociale e anagrafica…

Maddechè! Il mio animo da entomologo ha rivolto i propri occhi verso un branco di imenotteri dotati di ciglia svolazzanti, seni acerbi come nespole, capelli improbabili e animo imbelle.


Erano quattro ragazzine: una Giapponese, di quelle affilate dai millenni di carestia e malaria che tormentarono i suoi avi; una Criceta, un pietoso incrocio fra Platinette e un Winter White che mai si sia applicato al passatempo aerobico della ruota. C’era poi unu Pibitziri, una superflua cavalletta, rinsecchita e aspra come un tacco ogliastrino; nera come il carbone e pettinata come una qualsiasi Lady GaGa. Infine lei- l’Anonima: una di quelle ragazzine così insignificanti che persino i genitori stentano a identificare: probabilmente la riconoscono per via delle scarpe istoriate di cuoricini glitterati, delle mani dalle unghie mangiucchiate e corrose; o per la semplice abitudine di vederla consumare i pasti e occupare il bagno ad ore prestabilite, dentro casa.

Vestivano tutte e quattro di viola: dal tenue lilla al pervinca fluorescente, sembravano delle inconsapevoli SabineGuzzanti. Dal tenore dei discorsi, era però chiaro che, per loro, l’antiberlusconismo non era meno astruso di un lavoro, o di un pensiero coerente.


La frase più ricorrente era il MATAGAZZU, misteriosa formula che, presso queste giovani discepole del fard color mattone, indica un robusto e irrevocabile dissenso verso le ultime pubblicazioni scientifiche divulgate dall’illustrissima rivista Cioè, e rese di pubblico dominio dall’eccelsa divulgatrice Maria De Filippi.

Con buona pace di Humbert Humbert, osservare la Criceta e su Pibitziri masticare dissensi protervi a suon di MATAGAZZU ha distrutto in me (peraltro devoto a femminee bellezze ragionevolmente adulte e perciò non costituenti reato) qualsiasi sogno Lolitiano.


I piccoli insetti viola gridavano in maniera gioiosa e sguaiata futili dissensi e pietose allusioni su un qualunque Nicolas Putzolu, Brendan Arixi o Todd Piludu facente parte del loro implume orizzonte ormonale.
La più scatenata era la Criceta. Occhi minuscoli bistrati come una sciantosa da avanspettacolo, tuta in felpa viola -la cui cerniera invocava pietà sotto il rorido peso di mammelle colossali e ventre da cassaforte di merendine-, biascicava con una boccuccia a cuore lucida di mirtillo un frusto pensiero, oscillante fra Nicolas Putzolu e Il-controllore…
Forse il misterioso giovanotto fa il controllore, forse le paga le multe per i viaggi alla portoghese; forse il suo giovane cervello, già corroso dalle potentissime fragranze di wafer alla vaniglia che la circondavano (o che gridavano vendetta dal suo stomaco iperbolico) non riusciva a gestire due pensieri in contemporanea: l’estro verso il giovane dal nome improbabile (verosimilmente dotato di isolotto sul cranio e brufoli sul mento) e il pietoso fatto di viaggiare senza biglietto…

Un inciso. Io pure stamani viaggiavo senza biglietto. Eppure, sarà per l’età ormai adulta, sarà per i neuroni prossimi al collasso, ho sempre tenuto Caterina Murino o le mie fiamme momentanee ben distanti dalle lamentele sul non aver acquistato un titolo di viaggio, ecco.


La Giapponese assentiva incantata, a suon di MINCA scanditi con incalzante ritmo di bolero: forse era una formula apotropaica tramandatale dagli avi per scongiurare la fame, forse un desiderio inconscio e già prepotente, la cui sola proclamazione contribuiva a renderla ancor più riarsa e prosciugata, accanto al superfluo e accondiscendente Pibitziri.
L’Anonima, dal canto suo, spiava dal finestrino le tracce di una qualunque identità potesse appartenerle, anche solo in prestito…
Occhi tristi, cerchietto fiorato da mediocre principessa delle favole, il trucco cercava di starle aggrappato alla faccia, quasi consapevole dell’insignificante anatomia cui era stato destinato, con l’impossibile incarico di far RICORDARE quel visino già scialbo. Non so se dicesse qualcosa, ma il suo parlare si confondeva col rumore delle ruote sull’asfalto, il cigolio dei pannelli in plexiglas.

Certe anime, forse, si votano al silenzio per non saper che altro fare.


… Ecco Mariuccia, la mia meta. Scendo, con piglio sicuro, mentre la Criceta e su Pibitziri mi scrutano: forse puzzo più di bara che di Marlon Brando, certo mi giudicano vecchio per i loro giovani anni. Forse sospettano che il mio animo da entomologo abbia sezionato i loro discorsi, il loro abbigliamento, le facce in trasformazione che dovranno, un giorno, abituarsi a pensare capire e decidere.

Quel che non riescono ad afferrare, perché le adolescenti son convinte del proprio fascino (e su questa protervia costruiscono un effimero impero che dura fino alla maggiore età) è che la loro innocua e divertita sguaiatezza ha ucciso, per una mattina, il pensiero e l’ideale di una qualunque Lolita possa sorridere dalle pagine di Nabokov, anche solo per ribadire l’allegro e imperituro fascino della giovinezza.
"

Dr.Folk



Sardo verace, esperto di folklore isolano, abile illustratore/caricaturista (tutto il suo entourage, i colleghi ma anche illustri sconosciuti sono potenziali vittime delle sue pungenti matite) nonchè scrittore, poeta e blogger, Dr. Folk, classe 1980, ci regala un punto di vista divertente e, nel contempo serissimo, delle tendenze adolescenziali. Come potrei non essere d'accordo con lui? In tempi non sospetti diedi un parere analogo sulle tragiche derive dell'odierno teenager.
Fra i tanti impegni, Mr.Folk si occupa del progetto Didakè nell'ambito del sito gentedisardegna.it con Alessandro Spiga (il suo spazio web qui), giovane fotografo sulcitano di cui traduce in versi le suggestioni visive.

Intanto, se vi piace la poesia, date un'occhiata al suo blog "Lo Strano Tzilleri": noi ci auguriamo di rincontrarlo presto, dietro il poeta c'è un dark-side sarDorialista niente male, vi pare?
Velvetuzi

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10 commenti:

  1. ringrazio per la segnalazione,mò comincerò a perseguitare anche Dr.Folk

    notte bellezze

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  2. molto divertente, ha descritto alla perfezione l'inquietante fenomeno...

    Adoro little Britain! Vicky Pollard è tra i miei personaggi preferiti!

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  3. Questo sito è l'incontro di menti geniali!

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  4. ceeeehhh...troppu togu!
    ...io però avevo sentito dire che da mariuccia c'erano stati "problemini" con gli ispettori di igiene pubblica!!!
    questo blog...è fenomenale!!!

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  5. AHAHAH.. Non ci credo! Il bar di Mariuccia è su The SarDorialist.. fantastico(pure Vicky)..

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  6. troppo forte, un ritratto abbastanza inquietante...grazie per la segnalazione...adoro Little Britain, sono pazzeschi e anche loro molto sottili e acuti, dei grandi!...ragazze vi seguo con blogloving, e per il denim contest ho votato per voi...insomma vi adoro! a presto!

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  7. Finalmente una fashion blogger che sa scrivere due righe senza far addormentare i non addetti ai lavori e che è ironica, già dal nome del blog! Brava! ;)

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  8. ahahah fantastico e verissimo,con un sottile humor inglese!attendo altri post!
    a presto =)

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  9. Na, che ridere!!
    Si devo dire che la maggior parte dei teenager sono veramente inquietanti.
    Complimenti per il blog, "geniale", direi!!!

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  10. Grazie belli del nostro corazon! Per divertisse organizzeremo un viaggio premio sull'8 (bus cagliaritano tangente rotte interessanti) alle 8... EMOZIONI!

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