lunedì 30 maggio 2011

5: CLASSY HORROR MOVIES YOU SHOULD WATCH

(di Carlo Sardanu*)

Scegliere solamente cinque titoli, oltre che "antipatico" vista l'obbligata esclusione di numerosi altri film, non è cosa semplice. Il cinema horror, seppur basato su una manciata di topoi e schemi narrativi elementari che si ripetono come delle funzioni proppiane, costituisce un vasto universo dotato di vita propria, suddiviso in sottogeneri, che si perpetua come un cannibale autoreferenziale attraverso cliché, citazioni e remakes più o meno fortunati. Per farla breve: ho scelto cinque pellicole che ritengo fondamentali, cercando di partire dalle origini per arrivare sino ai giorni nostri attraverso un percorso immaginario che unisce vampiri, zombies e sadici torturatori... toglietevi le scarpe, preparate i popcorn e sentitevi liberi di ruttare!

1."Nosferatu, eine Symphonie des Grauens" (F. W. Murnau, 1922)



La libera trasposizione del romanzo di Bram Stoker ci consegna, attraverso i giochi di ombre e i primi effetti speciali, il vampiro per eccellenza. Capolavoro!

2."Texas Chainsaw massacre" (Tobe Hooper, 1974)


Uno dei primi horror indipendenti, fonde la cronaca nera della provincia con la finzione cinematografica. Leatherface e la sua motosega fanno ormai parte dell'immaginario collettivo.

3."Dawn of the dead" (G. Romero, 1978)


Ammetto di non essere un fanatico del filone degli zombies, ma il secondo episodio della trilogia di Romero è quello che preferisco. Ambientato in uno dei simboli per eccellenza del consumismo amerigano, un centro commerciale, ci mostra il degrado della civiltà occidentale.

3."Shining" (S. Kubrick, 1980)


L'incursione di Kubrick nel genere horror non poteva che arricchire la storia del cinema di un altro capolavoro. La steadycam che si muove attraverso i corridoi deserti dell'Overlook Hotel, facendo respirare allo spettatore le sue atmosfere inquietanti, definisce il concetto di "horror psicologico"...


5. "Hostel" (Eli Roth, 2005)


Uno dei film più rappresentativi dell'horror degli anni duemila e di una nuova generazione di registi di cui Eli Roth fa parte, in cui torture, sadismo e tanto sangue sembrano essere dei comuni denominatori.



*Carlo Sardanu è uno dei miei cinefili di riferimento. Mi straccia senza pietà in quei giochini in cui si devono indovinare i film da uno screencap riconoscendo film impossibili da screencaps assurdi e conosce sempre le pellicole di cui si sta parlando. Non comprende perchè molti ragazzi di oggi rifuggano le cravatte , ama le donne che indossano scarpe Louboutin e condivide con la sottoscritta un viscerale odio per coloro che dicono "mass midia" invece di "mass media". E' latino cazzo!
Dice che non gli secca che gli chieda pareri e contributi per le rubriche sarDorialiste per cui spero di poterlo coinvolgere in altre occasioni.





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