mercoledì 12 settembre 2012

5 domande al team di Alig'Art: la ricerca dell' (eco)felicità, un presidente che viaggiava in Renault 5 e un paio di appuntamenti galanti con l'arte del riciclo...


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Che si parli di red carpet ecosostenibili come quelli di Livia Firth, negozi ecocool come Eticando o belle signorine che s'imbellettano senza rompere le palle agli animaletti, qui su The SarDorialist siamo sempre stati attratti da iniziative che più che ambientaliste definirei intelligenti.
Non poteva sfuggire alle nostre domandone da mille mijoni di dollari la supercombo di Sustainable Happiness, collettivo cagliaritano che si occupa attivamente di sostenibilità ambientale tramite un sito, una pagina facebook molto attiva, diverse iniziative sul territorio e, soprattutto l'organizzazione un festival chiamato Alig'Art, una manifestazione famigeratamente nomen omen ("Aliga" è una parola sarda che indica i rifiuti, la spazzatura, le cose "da buttare" e "Art", beh, lo sapete: "Art" è il contrario della produzione musicale di Eros Ramazzotti).
Abbiamo dunque intervistato queste damigelle antispreco e proriciclo e loro, come sempre, non si son mica tirate indietro...

Ho assistito alla presentazione del progetto di quest'anno all'Interno 24 e il nesso fra voi e Thomas Sankara è subito apparso chiaro dopo il filmato che avete mostrato (parte del suo discorso del 29 Luglio 1987 ad una conferenza dell'Organizzazione per l'Unità Africana ndr).
La presenza del politico burkinabè suona molto naturale e in linea con i vostri principi quasi come se lui fosse stato sempre presente, in un certo senso, in molte delle vostre attività. E' così?


Abbiamo scoperto la figura di Thomas Sankara da poco ed è stato amore a prima vista, uno statista che ha avuto il coraggio di dire la verità, di "osare inventare l'avvenire". Un uomo integro che ha dato l'esempio ad un popolo affamato e sfruttato e che ha capito che senza un progetto ambizioso, senza un cambiamento personale non ci sarà mai un cambiamento globale. Un presidente rock'n roll che girava in Renault 5, faceva l'aereo stop e aveva una band.
Sì, Sankara è sempre stato con noi, solo non lo sapevamo...


Cosa dobbiamo aspettarci dal Festival di quest'anno? Come sta andando l'organizzazione? Ci saranno novità che ci potete anticipare?

Quest'anno aspettatevi un festival più organico, più ambizioso con ospiti che ci parleranno di soluzioni più che di problemi e che ci potranno ispirare alla ricerca di una via d'uscita da questa crisi che speriamo possa trasformarsi in opportunità.
Ci saranno due giornate di incontri sabato 20 ottobre e sabato 27 ottobre per un carico di idee ed energia per una vita più felice in linea con quello che diceva Sankara: la rivoluzione deve portare la felicità.
L'organizzazione è complessa come e più degli anni scorsi e la questione economica più spinosa ma in fondo in fondo i soldi non fanno la felicità...
Le novità saranno soprattutto nei laboratori che quest'anno spazieranno in molti campi ampliando il discorso rispetto agli anni precedenti, ci saranno esperienze forti in alcuni casi e divertenti in altri. I conduttori poi sono soprattutto dei professionisti e sono veramente fantastici: ne siamo molto orgogliose.

Siete ormai alla terza edizione di Alig'art e una delle cose che ho sempre apprezzato del vostro lavoro è che siate molto impegnate a fare informazione ma in maniera piacevole. Vi distaccate un po' dall'idea che generalmente si ha degli ambientalisti: esagitati, giudicanti, estremisti. Personalmente l'archetipo che ti ho appena descritto non mi fa troppa simpatia e credo allontani i non attivisti dall'impegno per la causa. A mio parere la vostra è la strada giusta: informare, intrattenere e sensibilizzare come risultato finale. Ci sono mai discussioni fra voi riguardo questo aspetto? Cosa pensate dell'approccio più duro di alcuni militanti? La pensate come me o credete che un'attitudine più aggressiva a volte abbia il suo perchè?

Crediamo che questa immagine di ambientalista incazzato sia funzionale ad un sistema economico e culturale che dell'ambiente si nutre e lo trasforma in merce. Bisognerebbe ripensare la collocazione dell'uomo nel sistema ambiente per rendersi conto che tutelare la natura è tutelare noi stessi e la qualità della nostra vita.
Ci sono moltissime discussioni tra di noi, anche feroci, e chiaramente le nostre posizioni variano nell'intensità ma cerchiamo sempre di trovarci a metà strada.
Ci rendiamo conto che molte persone non vogliono prendere in considerazione alcuni temi e che spesso il concetto di responsabilità personale spaventa, cerchiamo così di raggiungere le persone più distanti attraverso un approccio non estremo che riteniamo inutile e controproducente.

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Quando ero piccola mia zia mi regalò un libro che si chiamava "10 piccole cose che ognuno di noi può fare per salvare il mondo" in cui erano descritti una serie di accorgimenti quotidiani per ridurre il proprio impatto ambientale. E' da allora che fra le mie fissazioni da ossessivo compulsiva c'è quella di chiudere il rubinetto mentre mi spazzolo i denti per esempio e in tal senso leggere quel libro mi ha fatto risparmiare acqua... Quali consigli pratici mi dareste voi? Intendo quelle piccole cosine pratiche che se ognuno mettesse in atto farebbero la differenza...

Fai bene a chiudere il rubinetto! Ricorda anche di non esagerare con il riscaldamento e l'aria condizionata..
Possiamo ridurre i consigli a questo: consumare meno, consumare meglio e pensare alle conseguenze delle proprie azioni, sempre. Riconsiderare il proprio ruolo all'interno della comunità e non cedere alla compulsione all'acquisto. Le cose importanti.... non sono cose.

Dopo due edizioni e alle soglie della terza qual è il vostro bilancio? Il pubblico è ricettivo? Qual è la cosa che più vi piace e quella che vi piace di meno dell'organizzare una manifestazione del genere a Cagliari?

Il bilancio è positivo e tuttavia difficile è la via del cambiamento. Parlare di sostenibilità e di ambiente ora è di moda per fortuna e per sfortuna. Grande la tentazione del green washing, ma bisogna tenere duro ci vuole costanza e impegno, Alig'art è una sfida quasi spirituale ormai.
Il pubblico è molto ricettivo, ci dimostra sempre un grande entusiasmo e speriamo che questa energia la mantenga poi nella vita di tutti i giorni per far sì che ci sia ancora una speranza di miglioramento.
Cagliari è la nostra città, preferiamo impegnarci per migliorarla che semplicemente criticarla...



Ci vediamo là allora... Vi lasciamo l'elenco dei laboratori e abbracciamo il team di Sustainable Happiness.
...
Qualcuno con una Renault 5 che mi dia un passaggio?

@velvetuzi


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