martedì 29 marzo 2011

SarDoriartisti: Our favourite pic hunters Edition.. Flaviana Boni

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Qual è la tua parola preferita? Bofonchiare Cosa ti fa sentire vivo? Viaggiare Qual è il tuo posto preferito? Qui a Roma amo San Pietro di notte, mi ha sempre trasmesso tanta tranquillità e sensazioni bellissime, più in generale potrei trasferirmi domani in una casetta di legno in riva al mare (possibilmente spiaggia bianca e mare cristallino) Quale artista ammiri? Non ne ho uno in particolare, ammiro qualsiasi artista che riesce a colpire la mia attenzione, vado da Magritte al tizio che fa i disegni sui vetri impolverati delle macchine (Scott Wade, perchè anche lui ha un nome ahahah) Qual è il tuo cibo preferito? Potrei mangiare patatine fritte per tutta la vita... Qual è l'ultimo libro che hai letto? George Orwell, 1984 Quale talento vorresti possedere? Vorrei poter essere in grado di memorizzare tutto con estrema facilità Quale sarebbe la tua giornata ideale? Una bella colazione con pane integrale e miele e un succo d'arancia (mi ispirano già solo i colori di queste tre cose insieme) sulle note di Buongiorno di Pavarotti, un bel bagno caldo, indossare un bel vestito colorato e uscire per una passeggiata al parco o in riva al mare oppure un giro per negozi con mia mamma, un pranzo veloce a base di tramezzini, passare il pomeriggio con il mio ragazzo in una camera al buio con giusto un filo di luce che filtra all'interno, una bella cena a base di crudi di pesce e per finire una bella festa in casa di amici Qual è il miglior ricordo che hai della tua infanzia? Le foto che mi scattava mia nonna ogni volta che mamma mi comprava un nuovo capo d'abbigliamento Chi vorresti essere nella prossima vita? Un'illustratrice stile KRISATOMIC (l'adoro!!) Qual è stata la cosa più bella che hai fotografato? Dei delfini che nuotano in mare aperto, ma non tanto per la foto (che infatti è venuta una mezza schifezza, ma non ero ancora teleobiettivo munita) quanto più per la sensazione che ho provato nel vedere quello spettacolo Qual è stato sinora il tuo più bel traguardo? Cerco di fare sempre di meglio, non sempre con ottimi risultati, quindi diciamo che non l'ho ancora raggiunto Quale indumento saresti felice di indossare per il resto della tua vita? Oddio questa domanda no! Non potrei mai decidere di privarmi di tutto quello che la moda può offrire. Qual è la tua più grande paura? Mi chiamano la donna ansia, fidati un motivo c'è. Cosa ti fa piangere? Fondamentalmente tutto, ho il pianto facile Cosa ti fa ridere? Le battute inaspettate Cosa fa di un amico un buon amico? Non deve mai essere di parte e deve quindi accettare che io possa essere in disaccordo con lui e deve evitare di fare cose che sa che potrebbero darmi fastidio Ti sei mai innamorata? Sono INNAMORATISSIMA Cosa significa libertà per te? Quando so che posso fare determinate cose seguendo i miei modi e i miei tempi (ossia senza nessuna scadenza o sollecitazione) Quando è stata l'ultima volta che hai aiutato uno sconosciuto? Di solito succede quando ho degli esami imminenti, ahhhh il karma! Di quali oggetti non puoi far senza? Senza il mio Mac e cartelle annesse sarei una donna persa Qual è la cosa più bella che hai mai visto? Un airone solitario sulla spiaggia di un atollo maldiviano e i pesci 'volanti' sempre alle maldive (ahah sono buffissimi!) Qual è l'odore più bello del mondo? Quello della pesca e tutto ciò che lo ricorda Credi in una qualche divinità? Mi affascinano sì, ma crederci no In quale personaggio del cinema o dei libri ti identifichi di più? Bridget Jones, abbastanza sfigatella eh?! Qual è la cosa più importante che hai imparato? Mai strafare per le persone Da chi vorresti essere baciato? Dal mio ragazzo che è in erasmus Qual è la tua più grande ossessione? La moda (ma quanto sono sfigata ahahah) Quali valori o ideali ti guidano nella vita? Non credo di averne, o meglio non ne ho di prestabiliti, agisco come meglio credo ed è questo che fondamentalmente mi guida nelle mie scelte Come vorresti essere ricordato? Per la mia ironia e per la risata piuttosto contagiosa Cosa vorresti fotografare delle cose che non hai ancora fotografato? Un'aurora boreale oppure dei fenicotteri in 'libertà' cioè non quelli dello zoo ecco :D

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Prima fu l'armadio, poscia il beauty-case, ora il flickr. Che colpa ne abbiamo se Flaviana ci piace?

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mercoledì 23 marzo 2011

Goodbye Liz!

What an icon!
I literally adore Liz Taylor. She's part of that True Divas Olympus that makes me dream since I was a little girl so I just wanted to write a little post about her as sarDorialist tribute to this woman who had an huge influence on pop culture not only as an awarded actress but also as a style icon.

That Face

Some might say her eyes were lavender, some might say purple but the truth is they were a mix of a few shades of a blue palette. Pretty unique colour I say.
She got face, look at the pics, honestly, she was stunning.

A Sexy Sexy Body

She once stated: "In those days few women worked out on a regular basis so I had no exercise program to keep me in shape. I adored horseback riding and I always enjoyed swimming and walking". Such a lady work-out routine!
Go ask my male friends if they'd rather dating a skinny polish model or a forty-year-old Liz Taylor look-a-like... Before answering you must know they're men blessed with good taste.
(Liz's waist measured 55 centimeters by the way and she could pull off an enviable 53 cm with her tight corsets. It's not like a skinny modern model, it's a FIFTYFIVE centimeters in a body with a true chest and a butt...Wow!).

Fashion Icon

It was really difficult to choose the right pictures here so I didn't. I put together random pics of her in black/white dresses and she always looks fierce. My Liz Fashion Picks would be both the infamous white dress worn on "Cat On An Hot Tin Roof" and the gorgeous lavender gown (designed by Edit Head) Dame Elizabeth wore at The 1970 Academy Awards which I couldn't find a full figure pic, I'm sorry (If you do, please send it to me at thesardorialist@gmail.com , thanks!).


I would totally wear all her 70's/80's caftans. I love caftans, they're one of my favourite pieces of clothing and she was a caftan goddess.

The Make Up


Dramatic eyebrows, smokey eyes and superthick faux cils. I learned to read on my granma gossip magazines and Liz photographs were everywhere so she definitely shaped my tastes in make up (and not only mine, right Angelina?). I also chose a few looks she sported on "Cleopatra", they speak by themselves. Did you know those looks were created by the brilliant italian make up artist Alberto De Rossi (also known for heading the make up team on "Roman Holiday", "Il Gattopardo" and many other masterpieces)?

The Jewels

Actually I collect failures, she collected jewels. She got so much beautiful bling-blings that P.Diddy should be ashamed to wear his tiny little stones 'cause there's no comparison!
From top left you see the Taylor-Burton Diamond (69,4 carat pear-shaped diamond in a Cartier-made necklace with other diamonds) and the same jewel worn with that Edit Head dress I was writing about above.
You can see, in the picture below, The Ring.
Oh that ring!
If "Lord Of The Rings" were about that ring I'd surely read the book.
It's the infamous 33,19 carat Krupp Diamond and that one would be worth three books and a lot of drama dear Frodo, not yours.
Then we have the last picture that shows a necklace with an huge pearl called La Peregrina, one of the Spanish Crown jewels also worn by Napoleone Bonaparte's brother when Spain was taken.
Needless to say Richard Burton was a man who always had good gift ideas.


So, goodbye Liz.
I've always wanted to be stylish and beautiful as you were and you know what? I never will but I'll do what I can: find a good bartender and drink a "Midnight Cownboy", your favourite one, to your legend. 'bye!

Yours





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lunedì 21 marzo 2011

Cose che ci piacciono. Cose che no.

GO YELLOW

Oggi inizia la primavera e io mi abbiglio secondo il mio umore: in nero.
Nemmeno sapessi suonare la chitarra e facessi un concerto a San Quentin.
Orbene, prometto di colorare il look con un pò di giallo prendendo esempio da Clémence Poésy e le sue calze nere 9000 denari ravvivate dall'abito gusto limone, da Alexa Chung (che fa una roba carinissima con camel coat, strisce e sciarpa gialla) e da Marni Golden ritratta da Andrea Linett.

GO EASY, BE CHIC

Non c'è nessuna ragione per cui per essere chic dobbiamo per forza andare in giro alle 7 del mattino abbigliate come l'editoriale "pazzapazzapazza" di Vogue Nippon. Capisco la gente che va alle fashion week, gli addetti ai lavori (non i blogger, ho detto ADDETTI AI LAVORI. Veri.) e le ricche con l'autista ma la gente che come me va in autobus e la mattina riesce solo a bere caffè su caffè fino a raggiungere un minimo di consapevolezza del proprio corpo (ma non prima delle 9:00) dovrebbe vestirsi in maniera ragionevole.
Io queste tre non le conosco ma hanno avuto buone idee.

COLOUR BLOCK

Cosa volete che vi dica del colour block?
In verità vi dico, sono piuttosto contraria.
Può essere carinissimo solo in 3 casi:
1. Fa parte della vostra routine da tempi non sospetti (Siete Anna Piaggi? Siete sempre state delle favolose eccentriche? Siete Arlecchino?)
2. Avete un gusto ineccepibile e solide conoscenze grafiche, padroneggiate la teoria dei colori e conoscete anche la nobile arte di passare dalla suddetta teoria alla pratica (Chi è quello là in fondo che alza la mano? Ah, sei tu Achille Castiglioni? Ciao Achille!)
3. Avete accompagnato la-vicina-anziana/amica-partoriente/portapizze-infartuato-di-fronte-alla-vostra-porta in Pronto Soccorso e per vestirvi avete messo in atto il principio del "ndò cojo cojo.".
In tutti gli altri casi sembrerete delle gattare allucinate, delle alienate in fuga o delle fashion blogger italiane prive di qualsiasi traccia di buonsenso.
Non so. Pensateci.
(I 3 look che vedete sopra sono fra i tentativi di colour blocking che mi piacciono. Mi rendo conto, sono meno pornografici di quei vomiti di Mio Mini Pony messi su da ragazzotte qualunque-ma-famose ma tant'è. Comunque, se vi piace, da Zara c'è qualcosa di carino, si può provare a patto di ricordare che questo stile richiede una capacità di parsimonia cromatica di stampo zen. Noi ce l'abbiamo? Mah.).

CARAMELLE MOU

Perchè sembrare delle povere pazze e cercare di attaccarci addosso 7 colori col rischio di indurre nel prossimo delle crisi epilettiche (leggi "ancora il colour block") quando la natura ci ha fatto un regalo così grazioso come il color caramello? Ah, gli accessori color caramello! I vestiti! Ecco, diciamo no ai leggings chiari (a meno che non si sia un étoile sono sempre una pessima e tristissima idea) e diciamo sì al color caramello. Mi è venuta voglia di Alpenliebe Mou.
(Notate la prima ragazza a sinistra, indossa del blu, del nero e del caramello. Contemporaneamente. Con un pò di attenzione si può fare, non si dica di me che "Oh, sei così integralista!")

A TE CHE SCEGLI IL TESTIMONIAL.

Care persone che scelgono testimonials per i propri prodotti.
So bene che basate tale scelta su due motivi, il primo (ufficiale) è che quel prodotto venga ben rappresentato, se non "incarnato", dall'immagine dell'individuo che associate al vostro marchio. Il secondo (ufficioso) è che quella persona faccia vendere il prodotto.
Care persone che scelgono i testimonials.
Care persone.
Care.
Anche se il vostro brand è rinomato sappiate che io credo che ognuno abbia il testimonial che si meriti ergo se quello da voi scelto è un disgraziato privo di gusto (non dico simpatico/antipatico, dico DISGRAZIATO PRIVO DI GUSTO) io non comprerò più i vostri prodotti perchè se quel personaggio lì vi rappresenta io non posso essere il target.
Va un pò da sè.
Ordunque se scegliete un'attrice scegliete una persona con stile, se scegliete una blogger sceglietene una che si sappia vestire.
Ora, è pur vero che perdendo me come cliente non vi verrà certo da dichiarare bancarotta piangendo ma volevo solo avvisarvi.
Io le vostre robe sponsorizzate dall'Inno Al Nulla Del Momento non le compro. E prima di comprare qualche altra cosa prodotta da voi, ditta priva di gusto nella scelta dei testimonialz, ci penserò ben bene.
Baci, abbracci e via dicendo.


PS
Seppur con qualche riserva per Blake Lively, le tre testimonials di cui sopra le approvo.



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mercoledì 16 marzo 2011

SardorialBeauty: Flaviana's Essentials

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Miss F. è la nostra rappresentante sarDorialista romana, ecco come stanno le cose!
Nonostante questa ragazza sia praticamente perseguitata da noi (ieri l'armadio, oggi il beauty-case e domani...Beh, tornate a trovarci perchè troviamo sempre un buon motivo per tirarla in ballo), lei ci supporta e ci sopporta e oggi ci consente pure di frugare fra i suoi "essentials" cosmetici.


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Chanel Rouge Coco N° 19 - Gabrielle € 27,00
"Ho riscoperto da poco la passione per i rossetti e mi piace specialmente osare con colori piuttosto cupi (non nego che ho più volte messo il rossetto nero per uscire) ma il rosso di Chanel per me è un classico!"

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M.A.C. Eye shadow € 15.50
"Mi trucco pochissimo, ma dell'ombretto nero steso sull'attaccatura delle ciglia inferiori non potrei proprio fare a meno."

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YSL La laque Ultra Violet N° 42 € 18,00 ca.
"Ho una quantità di smalti da fare invidia persino ad una ditta di vernici (ahah!) ma ho scelto per questa rubrica quello di YSL, innanzi tutto perché è un colore che potrei usare da qua fino alla morte e poi trovo che quelli di Yves Saint Laurent siano degli smalti fantastici, si stendono alla perfezione, non si rovinano dopo vari utilizzi e sono particolarmente resistenti."

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Daisy Marc Jacobs a partire da € 50,50
"Ho sempre preferito i profumi dalle fragranze fruttate-floreali e Daisy di Marc Jacobs mi piace perché è fresco e delicato, lo uso da tre anni e posso dire che in questo profumo c'è tutta l'essenza di Flaviana :D L'ampolla poi, non è adorabile?! (#momentocuriosità: una volta finito il profumo stacco le margherite per collezionarle)"

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Chanel Body Excellence € 80
"Una crema per il corpo non può mancare e questa di Chanel credo sia una delle migliori in commercio, molto profumata e idratante e poi ho come l'impressione che esalti da morire l'incarnato, che risulta subito più luminoso."

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Shampoo Klorane € 9
"Partiamo dal presupposto che ho dei capelli terribili (ahah), oltre ad essere fragili e molto fini, tendono a sporcarsi spesso, usare un qualsiasi shampoo vorrebbe dire per me lavarsi i capelli ogni cinque ore, perciò uso questo della Klorane all'ortica che è un sebo-regolatore ed è semplicemente fantastico."

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Clarins Doux Deodorant € 20,00
"Questo prodotto lo uso principalmente d'estate, lo porto ovunque e lo vaporizzo sul corpo di continuo! è un acqua deodorante che rinfresca moltissimo e ha un profumo molto gradevole."

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Labello € 1,50
"D'inverno mi si screpolano facilmente le labbra, bastano piccoli sbalzi di temperatura ed ecco lì un bel effetto rossetto totalmente naturale ahaha, per quanti ne possa aver provati il labello classic rimane il migliore in assoluto per me, anche se non mi va particolarmente a genio il fatto che sulle labbra rimanga un po' troppo corposo."

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Dior Correttore Sculpt € 30,00 ca.
"Per quanto riguarda la pelle del viso devo dire che mi ritengo abbastanza fortunata in quanto non sento la necessità di usare il fondotinta, ma anch'io a volte ho bisogno di coprire eventuali imperfezioni sul viso e questo correttore di Dior è perfetto per queste occasioni, corposo quanto basta e ha un'ottima tenuta."

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Lancome Nutrix Royal mains € 40,00 ca.
"Non può mancare nei miei essentials una crema per le mani che metto tutte le sere prima di andare a dormire!"


Se non l'avete ancora fatto date un'occhiata al blog di Miss F. (dressupforarmageddon) e al suo twitter!
(NB Vorrei dirvi che le cornicette fiorite sono un'idea mia ma non sarebbe vero... Le ha fatte Flaviana e sono il motivo #2345 per cui lei è una figa. Ecco.)

Ehi, ho come il sentore che ritroveremo presto la ragazza da queste parti...
Vi bacio così, senza pudore (e corro a provare il Dior Sculpt)


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lunedì 14 marzo 2011

Closer To Your Closet: Mademoiselle Bambi

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NOME
Alessandra
COGNOME Perra
ETA’23
LAVORO Commessa, ladra di accendini, studentessa, disgrazia ambulante, disegnatrice.


IL TUO STILE
Sereno variabile.
Una punkettona pentita e nostalgica bohemienne,in sostanza.

I TUOI 5 CAPI PREFERITI
Il mio mitico Bambi dress (Pimkie we love you)
Mini skirt grigia a vita alta
Blusa bianca in seta,larga e morbida
Mini dress boho
Skinny jeans blu scuro che han fatto la decima guerra mondiale

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LE TUE SCARPE PREFERITE
Ballerine rosse super scollate
Ash ultrapiatte nere,con la punta borchiata
Piedini nudi. (camminare scalza è una vera fissa)

3 DO’S
Mettersi sempre una goccia di profumo dietro il collo,prima di uscire.E perchè no,anche prima di andare a dormire (Norma Jean docet).
Ridere come un maschiaccio ma sbattendo le ciglia come una femminuccia.
Masticare big babol rosa e fare bolle in pubblicO.
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3 DONT’S
Usare i tacchi alti il lunedì mattina
Indossare sneakers con la zeppa
Darmi retta

3 STILISTI/DESIGNERS CHE AMI
Chloè
Ennio capasa
Issey Miyake

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ULTIMO ALBUM ASCOLTATO
Fleet Foxes "Sun Giant"

ULTIMO FILM VISTO
"Il tempo delle mele"
(viva la sincerità)

ULTIMO LIBRO LETTO
"Franny e Zooey" J.D. Salinger

ULTIMO WEBSITE VISITATO

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Ringrazio ancora Ale per averci fatto frugare nel suo armadio e, soprattutto per queste sue foto di una mattina di Marzo. "Ci tenevo proprio a fartele con le mie manine casiniste, come un regalino!" Ha detto.
(Ovviamente apprezzo anche i photobomber pelosi delle foto, divi che non sono altri!)
Vi segnalo "BolleBlaBla" il blog surreal-epistolare che la nostra Bambi scrive col suo amico Pietro. Spero inoltre di segnalarvi presto il suo sito/blog illustrato (keep it up babe!)...
V.

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venerdì 11 marzo 2011

"Uncle Bubbles". Una cosa bella e terribile in un campo di spine.

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C’è questo mediometraggio, s’intitola “Uncle Bubbles”, che è stato diretto da un regista sardo che si chiama Fabrizio Marrocu. Me ne avevano parlato ma non l’avevo visto fino a qualche giorno fa e ammetto di aver iniziato la visione pronta a stopparlo se mi avesse annoiato, questa roba l’ho detta anche al regista, chè la vita e breve e il tempo è poco e se una cosa mi annoia preferisco evitare.
Ogni pregiudizio al riguardo era però abbastanza stupido e immotivato perché la narrazione, le atmosfere, la storia mi hanno rapita da subito e pochi minuti dopo i titoli di coda già chiedevo a Fabrizio se avesse voglia di rispondere ad alcune domande e lui, dando prova di estrema disponibilità, ha accettato di parlare con me.

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A me il film è piaciuto molto perchè pur partendo da una trama a prima vista semplice (le conseguenze di un'eredità su una famiglia di 4 fratelli) si sviluppa in maniera interessante e su più livelli. Era questo l'obiettivo? Il risultato finale è stato quello prefissato o qualcosa è cambiato durante la realizzazione, in itinere?
Siamo partiti da un canovaccio molto breve, circa mezza pagina Word, che serviva a delimitare dei checkpoint narrativi. Praticamente la storia che vedi nel corto, ma molto più semplificata e lineare, senza diverse scene nate in fase di ripresa e senza nessun riferimento legato all'estetica o alla forma. La mia premura principale era quella di realizzare delle atmosfere, non tanto delle scene. E per questo c'era bisogno di delimitare due livelli: luogo e personaggi. Cosa fondamentale è avere chiaro il mood mentale del progetto, quella sorta di “look emotivo” che ne determinerà poi il carattere. L'imprinting deve avvenire dentro la tua testa, nella dimensione delle intenzioni. Cerco sempre di non fare tanto caso alla scena in sé quanto al comportamento degli attori, che portando avanti il loro personaggio in vista del raggiungimento di quei checkpoint di cui parlavo prima, possono muoversi liberamente dando modo al proprio personaggio di vivere attraverso di loro. Se nella tua testa hai un film drammatico e assecondi la realtà con quell'idea, e resterai concentrato su quell'idea, verrà fuori un film drammatico. È come essere tristi o essere felici ed esprimerlo attraverso la scrittura. Un bravo scrittore raggiunge il lettore con i sottotesti che è in grado di generare attraverso le sue strutture, non tanto attraverso singole parole o singole frasi. La scrittura più efficace si esprime probabilmente attraverso i sottotesti che è in grado di generare, attraverso il non apertamente comunicato, che costituisce alla fine ciò che viene effettivamente comunicato.

Gli attori sono tutti non professionisti ma particolarmente efficaci. Come è avvenuta la selezione? Ci sono stati dei casting? Cercavate dei "phisyques du rôle" particolari?
Gli attori del nucleo familiare sono tutti miei amici. L'uomo che interpreta il dottore, Ettore, insegna invece agronomia in una scuola superiore a Cagliari. Non ci sono stati casting. Avevo scritto il soggetto pensando già a chi avrebbe potuto interpretare quei ruoli e ho chiesto a ognuno di loro, uno per uno, se sarebbero stati disponibili a girare con me. Marcello, che in Uncle interpreta il fratello minore, aveva già incarnato un paio di personaggi in due miei corti vecchi. Due caratteri molto diversi tra loro, con molte sfaccettature e resi in maniera estremamente interessante. E non è un attore. O almeno non vive del mestiere dell'attore. Ma lo è. Sono cresciuto con loro cazzeggiando in adolescenza. Alla fine negli anni scopri che alcune persone che frequenti possiedono lati che consideri geniali, magari perché ti fanno ridere (certe scenette improvvisate e spontanee in cui qualcuno “diventa” qualcun'altro o qualcos'altro) ma che vengono presi sottomano, come cose normali. Ho cercato di far emergere quei lati delle loro personalità, ma in funzione di qualcosa di coeso.

Ho letto da qualche parte che la sceneggiatura è stata scritta con Flavio Picciau e mi sono chiesta come potesse essere nata considerando che hai diretto "Uncle Bubbles", a quanto leggo, con la tecnica dell' "Improvisation" che, come ci si aspetta dalla definizione, pone centralmente la possibilità di improvvisare e per me, una control freak, questo ha un pò il sapore dell'anarchia. Gestisci in maniera tranquilla i risultati di questa tecnica? Non hai mai paura che il lavoro ti "sfugga" dalle mani? Lo chiedo perchè io ne sarei gelosa (e una pessima regista probabilmente)...
Non c'era una sceneggiatura ma una sorta di soggetto avanzato senza battute. Il plot principale è nato nel giro di 3 o 4 sms che mi sono scambiato con Flavio una mattina mentre eravamo entrambi a lavoro. La storia era abbastanza diversa, più semplice, e anche i personaggi avevano alla fine altre mire. Abbiamo cominciato con “Improvvision” (in quanto l'impro non è solo attoriale ma anche tecnica e di visione in larga parte) proprio per “lasciarci sfuggire il lavoro dalle mani” come principio base. Il ragionamento che sta a monte del mio metodo di lavoro è molto semplice e cercherò di spiegartelo con un esempio. Stai camminando in una strada e senti dei rumori provenire dalle case. Il cinema ti consentirebbe di vedere contemporaneamente il personaggio che cammina, ciò che succede contemporaneamente in 5 case da dieci punti di vista, e la reazione del personaggio alla tensione crescente ma che per motivi logistici probabilmente nemmeno vedrebbe. Avresti una visione chiara e didascalica di ciò che sta succedendo. Il controllo sulla situazione. Un livello di consapevolezza che non può esistere nella realtà. Quando giro non mi calo nei panni del deus ex machina che ha già scritto tutto, che ha già tutto nella mente e che usa gli attori come dei bambocci col compito di percorrere passo passo il suo percorso mentale. Nei miei lavori rifiuto questa onnipotenza, ho dei personaggi istruiti semplicemente ad essere se stessi che caccio in mezzo a delle situazioni. Situazioni base da cui decido di lasciarmi a mia volta sorprendere, in quanto nella stessa realtà non ci sono dei timer che definiscono delle scadenze e delimitano ciò che accade in maniera aprioristica. La realtà stessa non sarebbe veritiera. Utilizzo questo approccio da 3 anni e lo sto perfezionando. Le modifiche riguardano soltanto la possibilità di gestire con maggiore efficacia il maggior numero di situazioni possibili con questo metodo. C'è una retoricità nel caos che mi piacerebbe imparare a governare. Si potrebbe avere lo stesso approccio anche verso la vita, ma non è semplice perché non percepiamo quel che accade attorno a noi attraverso uno schermo.

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Una buona parte della bellezza di questo tuo lavoro è data, a mio parere, dalla location: un terreno aspro, enorme, un pò inquietante e gli edifici diroccati e spogli. Che ruolo ha avuto nella genesi del film? Avevate già deciso che avreste girato là durante la stesura dello script o è stata una scelta successiva?
Lo script era già stato scritto e avevo bisogno di un terreno dismesso, fuori dal paese. Luca (Marras), che mi ha assistito durante la fase di preparazione, mi ha messo davanti ad un paio di opzioni e mi ha portato in questo terreno. È stato il primo posto che abbiamo visitato. 13 ettari di niente. Quell'erba che vedi nelle camminate o quando i personaggi corrono, non era erba ma spine. Era veramente ostile. Il luogo adatto ad ambientarci una storia del genere.

Di chi è stata l'idea del finale? Non è che lo sveliamo ma volevo dirti che mi è sembrata una vittoria (piuttosto amara e incosciente) dei più deboli, ciò che era nella mente dei"malati" si materializza proprio davanti agli occhi dei "sani". Un finale onirico che a me è parso particolarmente azzeccato...
Il finale è stata l'unica cosa che non è mai cambiata in nessuna delle versioni dello script. L'unico punto fermo. Ho cercato allo stesso modo di renderlo il più aperto possibile -nonostante costituisca dal punto di vista del montaggio la sequenza più chiusa di tutto il lavoro. Non saprei. Non mi dispiace la tua interpretazione comunque.

La presenza di "Uncle Bubbles" in "The SarDorialist" non è usuale, il mood è in genere più giocoso e colorato però speravo sinceramente che tu accettassi di parlare con me del tuo lavoro. In effetti mi è sempre stato fatto notare che quando rispondo alle domande relative al blog viene sempre fuori una nota un pò drammatica e poco glamour (anche se vorrei essere glamour, no, davvero, però è un Epic Fail continuo). Rimarco sempre la mia provenienza basso-sulcitana e il fatto di essere cresciuta in una realtà in cui la crisi e il disagio sociale erano all'ordine del giorno e gli scenari di "Uncle Bubbles", sebbene enfatizzati, mi sono sicuramente più "familiari" rispetto a quelli patinati che tanto mi piacciono.
Non mi voglio certo paragonare a te, io sono una cazzona, ma credo che chiunque sia nato nella parte meno trendy, probabilmente più bella, sicuramente più disastrata dal punto di vista economico della Sardegna si porti dentro un pò di crisi. E' così anche per te? O pensi che avresti affrontato certe tematiche indipendentemente dall'ambiente in cui sei cresciuto?
Tutti noi, come sardi, abbiamo un po' avuto a che fare con situazioni del genere. Poteva essere il vicino, poteva essere un parente, potevamo essere noi. Personalmente non ho mai vissuto situazioni di questo tipo sulla mia persona, ma non è detto che non abbia voluto far trasparire dal corto alcuni lati della mia biografia estremamente sublimati. C'è sempre un po' del proprio vissuto in ogni creazione o manufatto. La tematica affrontata non è stata comunque dettata da esigenze o necessità o ricerche sulla tematica o su quell'ambiente in particolare. Una storia vale l'altra. Siamo puntini nell'universo e nessuno sentirà la nostra mancanza quando il pianeta collasserà su se stesso a causa di un overflow di foto di gattini caricate su Internet.

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Mi chiedevo se avessi mai pensato di dirigere una commedia. Ti piacerebbe o pensi che non sia nelle tue corde?
Ho tentato due approcci verso il genere leggero -anche se non totalmente- in due miei vecchi corti, “Paolo”, e “Arturo”. Per restare in tema con la domanda forse più in “Arturo” sono presenti dei momenti di questo tipo. A una commedia dall'inizio alla fine, leggera, ma con dei toni molto da black humour ho già pensato e potrebbe anche essere. Non c'è niente che non senta nelle mie corde, se fatto con criterio e con una base concettuale forte. Quando ero studente annotai su un libro: “Noi non critichiamo l'oggetto, critichiamo l'atteggiamento che l'ha generato”.

So che ora ti stai dedicando alla promozione di "Uncle Bubbles" ma hai già qualche idea per un progetto futuro? Vedremo presto un tuo nuovo lavoro o ci toccherà aspettare un pò?
Ho diverse idee. Una in particolare abbastanza precisa. O forse due abbastanza precise. Ma già il fatto che abbia usato i termini “forse” e addirittura due volte il termine “abbastanza” la dice lunga su quanto possa essere precisa la mia stima. In genere faccio una cosa all'anno.

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Ora ti porrò domande di quelle sceme sceme che tanto mi piace fare. Nel mio stile.
Disastro ambientale cazzuto da virus zombificante: proprio a te, Fabrizio Marrocu, si chiede di salvare su uno shuttle in fuga dal pianeta Terra 5 pellicole cinematografiche (ti chiederai perchè l'hanno chiesto a te: tutti gli altri registi sono morti ad eccezione di te e Muccino. Io ho sparato in fronte a Muccino per tutelare ciò che resta dell'umanità, quindi ti tocca.).
Visitor Q (Takashi Miike), Nouvelle Vague (J. L. Godard), Il seme dell'uomo (Marco Ferreri), Salò o le 120 giornate di Sodoma (P. P. Pasolini), Dogville (Lars Von Trier).

Che musica stai ascoltando adesso? C'è una canzone di cui vorresti girare (o vorresti aver girato) il video?
Non sto ascoltando nulla al momento. Vorrei produrre però qualcosa di molto rumoroso e japanoise oriented. L'ultima cosa che ho ascoltato, ieri, sono stati i primi quattro brani di Red Medicine dei Fugazi, ma nel cuore ho soltanto Pain Jerk e Government Alpha. Al momento. Anche se non li ascolto.

Guardi mai dei film bruttissimi la quale bruttezza ti è palese ma li guardi ugualmente? Io ieri ho visto un film strappalacrime con Mandy Moore nel ruolo della brava ragazza malata che muore e alla fine ho pure pianto. Era una cosa oscena. Orrenda. Eppure l'ho guardato tutto. Sii umano, dimmi che lo fai anche tu.
Lo faccio anch'io, sì. :) Potrei essere piuttosto incazzato per i film brutti che passano, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. Ed anche i film bruttissimi sono riflesso dell'attorno, sono prodotti del mondo, ne sono anch'essi uno specchio, magari deformante, ma sono un punto di vista di qualcosa di più grande, che alla fine dei giochi è meraviglia. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita. (cit.)

C'è un film universalmente considerato un capolavoro, magari materia di studio all'università, che però a te fa schifo o, perlomeno, consideri sopravvalutato?
Non so se sia considerato un capolavoro, ma ho un conto in sospeso con la Medea di Pasolini. Anche dopo 5 caffè non sono mai riuscito a guardarlo per più di 20 minuti senza addormentarmi.

Qual è l'ultima pellicola che hai visto al cinema? Ti è piaciuta?
Forse l'ultimo film visto al cinema è stato “The social network”, di Fincher. E... sì, mi è piaciuto. Avrei preferito vedere Machete, che ho aspettato molto, ma purtroppo da noi non è arrivato.


Ringraziando per l'ennesima volta Fabrizio vi rimando alla visione di "Uncle Bubbles" (qui) e al suo canale vimeo per dare un'occhiata agli altri suoi lavori (qui).
Ci fa piacere anche segnalarvi il compositore della colonna sonora del film che si chiama Stefano Guzzetti (stefanoguzzetti.com) e Alessandro Loddi il fotografo che ci ha regalato gli scatti del backstage (questo è il suo flickr).
Chiaramente estendo i complimenti al cast e alla troupe.
Queste sono robe sarDorialiste serie.

Velvetuzi


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venerdì 4 marzo 2011

SarDoriartisti: Our Favourite Pic Hunters Edition. NICOLA MASSA!

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Qual è la tua parola preferita? Primavera. Adoro la primavera delle cose (da non confondere con "l'Abbasanta delle cose") Cosa ti fa sentire vivo? L'idea di dovermi impegnare per creare i legami con chi mi sta vicino Qual è il tuo posto preferito? Scivu (Marina di Arbus) però la parte che tutti voi non avete voglia di raggiungere a piedi. Quale artista ammiri? Quelli che non riescono ad emergere. Qual è il tuo cibo preferito? Cheesecake (solo quella che fa Ale però) Qual è l'ultimo libro che hai letto? Grunge di Michael Lavine Quale talento vorresti possedere? Vorrei saper suonare la batteria. Altro ottimo modo per sfogarsi creando la base di tutto un pezzo musicale. Quale sarebbe la tua giornata ideale? Quella in cui non devo sbattermi per trovare parcheggio Qual è il miglior ricordo che hai della tua infanzia? Io e mio nonno a discutere di politica Lui che lavorava in falegnameria ed io seduto sul bancone da lavoro. I miei 4 anni. Chi vorresti essere nella prossima vita? Una persona concreta, che con le palle in mano dice "mà, pà io voglio vivere del mio talento" Qual è stata la cosa più bella che hai fotografato? Le mani di Alessandra in un momento da brividi, in un periodo che iniziava a diventare felice. Qual è stato sinora il tuo più bel traguardo? Sentirmi dire da 4 persone "Sono orgoglioso di quello che fai" Quale indumento saresti felice di indossare per il resto della tua vita? Le mutande Fila Qual è la tua più grande paura? Ho paura che mi cada l'iPhone, so che succederà e so che Marco Garau riderà e mi farà incazzare. Cosa ti fa piangere? Pensare che dedico troppo poco tempo a mio padre. Però mi fa sorridere pensare a tutte le cazzate che mi racconta. Cosa ti fa ridere? Una cosa l'ho già scritta prima e mi fa ridere il solletico a letto. Mi fanno ridere anche altre cose eh... Cosa fa di un amico un buon amico? La capacità di cercarti prima che tu cerchi lui Ti sei mai innamorato? Si, sono innamorato anche adesso. In questo momento. Nau. Cosa significa libertà per te? "La libertà è partecipazione" (cit.) la libertà è poter contare sui propri mezzi con la sicurezza di non esser soli. Ma anche il caffè al mare la domenica pomeriggio. Quando è stata l'ultima volta che hai aiutato uno sconosciuto? Stamattina al telefono (non lavoro al Telefono Azzurro e neacnhe all'166!) Di quali oggetti non puoi far senza? Scontato: della mia Sony Alpha 700. Meno scontato: del caricabatterie del telefono. ho testimoni che possono confermare! Qual è la cosa più bella che hai mai visto? La spiagga di Scivu deserta il 13 Luglio ed una collana con il ciondolo Macchina fotografica Qual è l'odore più bello del mondo? Il profumo della pelle cotta al sole Credi in una qualche divinità? Non credo in nessun dio. In quale personaggio del cinema o dei libri ti identifichi di più? In alcuni momenti mi sento Leonard di The Big Bang Theory Qual è la cosa più importante che hai imparato? Che le cose guadagnate con i propri sforzi son quelle che danno più soddisfazione. E che l'asino sardo lo ingroppi una volta sola. Da chi vorresti essere baciato? Da Monica Bellucci (sulla guancia..altrimenti Ale e Vincent potrebbero vendicarsi) Qual è la tua più grande ossessione? Non si può dire Quali valori o ideali ti guidano nella vita? Questa frase di mio nonno:"Arregoraisì ca s'appu mandau a scolla po si donai u'istruzioni, e non cun sa speranza de agattai trabballu" (trad. "Ricordatevi che vi ho mandato a scuola per darvi un istruzione, non con la speranza di trovare lavoro") Come vorresti essere ricordato? Come uno che ha dato anche il culo per fidanzata, amici e parenti. Cosa vorresti fotografare delle cose che non hai ancora fotografato? La morte in diretta.

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(Scelta da noi!)

Sono orgogliosa di ospitare Nico su The SarDorialist.
In realtà non è una vera ospitata visto che il ragazzo qui è di casa essendo stato dei nostri da subito (e più volte) con i suoi consigli e con la sua macchina fotografica.
Quando il blog era ancora in fase embrionale inoltre, è stato uno dei primi a conoscere il progetto ed è sempre stato pronto ad offrirmi il suo supporto e ad incoraggiarmi. Oggi ci regala alcuni fra i suoi scatti preferiti e voi potrete farvi un'idea migliore dei suoi lavori dando un'occhiata al suo flickr.
Grazie"Eye In The Sky"!

V.

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giovedì 3 marzo 2011

SOUNDORIALIST! Marina Cristofalo (Lilies On Mars)

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NOME
Marina

BAND
Lilies on Mars

LOOP PIU' FREQUENTE NEI TUOI OUTFIT
Decisamente il foulard!

DISCHI STILOSI
Hmmm, non credo siano stilosi , ma decisamente tra i miei dischi preferiti :
"From a basement on the Hill" di Elliot Smith
"Teen Dream" dei Beach House
"23" dei Blonde Redhead
"Milkman"dei Deerhoof
"Tender Buttons" dei Broadcast.

ARTISTI STILOSI
Thurston Moore,
Kaki King,
Alex Scally dei Beach House,
Fever Ray,
PJ harvey.

ARTISTI BUZZURRI
Ahah questa e' difficile!
Sinceramente non saprei, non credo mi piacciano molti artisti oggettivamente "Buzzurri" ..hmmm, gli Slayer? Effettivamente sono un po' buzzurri, pero' hanno tutto il mio rispetto!

ULTIMA CANZONE ASCOLTATA
Facing The Sun dei Treefight For Sunlight

INDUMENTO CHE NOTI DI PIU' IN UN UOMO
Le scarpe!

Il video di Aquarium's Key, il primo singolo dal nuovo album "Wish you were a pony".

LIVE
Per tutti coloro che hanno
intenzione di fare una vacanza a Londra abbiamo diverse date in programma!

-4 Marzo
Netil House, Hackney, London
-9 Marzo
Derelict Disco @ University of Westminster, watford rd, harrow, London
-17 Marzo
The Victoria, Dalston, album launch party!
-16 Aprile
Newcross Inn
Newcross, London
-2 Luglio
Nambucca, Holloway rd, London

Stiamo organizzando anche un tour primaverile in Italia per promuovere il nostro secondo disco "Wish you were a pony", le date saranno presto disponibili sul nostro sito.

SITO WEB

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...Che bello avere Marina fra i SarDorialisti! (Lisa e Matthew, prima o poi beccheremo anche voi!)

Velvetuzi

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martedì 1 marzo 2011

Ci sono gli Oscar e The SarDorialist recensisce un solo look (ma positivamente): Livia Giuggioli in Firth!

Tutti sappiamo come sono andati a finire gli Oscar! La nostra celebratissima Natalie Portman si è portata a casa la statuetta dorata così come Colin Firth (The King's Speech è delizioso!) mentre i migliori attori non protagonisti sono stati Melissa Leo (speravo vincesse Helena Bonham Carter ma, in effetti, non ho visto The Fighter. Helena era favolosa anyway...) e Christian Bale (pazienza Geoffrey! L'Academy Award a casa mia l'hai vinto tu!).
Alla premiazione vi erano, as usual, star stilose, gente che senza uno stylist si vestirebbe come Janira Maiello, gente che si veste come Janira Maiello anche se ha lo stylist e gente che con le sue scelte di look ci ha abbondantemente rotto le balle (sto parlando di te Florence di Florence & The Machine, si, tu, la rossa con i merletti e quei capelli. xoxo love anonima).
Non faremo la review di tutti i nostri look preferiti ma, visto che la pensiamo in maniera sostanzialmente simile alla nostra guru Superqueen, vi rimandiamo al suo post relativo agli Academy Awards 2011 comprensivo di identificazione/commento sui gioielli!
Mi piacerebbe però parlare di una protagonista del red carpet che ieri ha brillato particolarmente e per vari motivi ovvero la bellissima moglie italiana di Colin-Best Actor-Firth che risponde al nome di Livia Giuggioli.

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Livia è una ragazza molto bella definita da Nick Hornby "...joke-perfect: PhD, beautiful in that sultry Italian way, funny and vivacious" e che, oltre a lavorare nell'ambito della produzione cinematografica, possiede col fratello Nicola un negozio eco-friendly a Londra che si chiama Eco Age (che per celebrare la vittoria di Firth offre il 20% di sconto su tutti i prodotti... Ma quanto sò carucci?).


La signora dunque sta attenta all'ambiente e ci sta attenta anche nelle occasioni importanti giacchè se entri nel tunnel del prodotto "etico" non ne esci più (disse Velvetuzi dopo aver visto i video della Peta e aver deciso di "consumare" più consapevolmente sentendosi in colpa per :
-gli orrendi inci di alcuni cosmetici che possiede,
-la scarsa chiarezza sui test sugli animali dei produttori di un suo rossetto,
-non riuscire a diventare vegetariana,
-possedere un fondotinta lussuoso ma malefico,
-non resistere alla tentazione di inseguire i piccioni per prenderli a calci colpendo solo il vuoto).

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Insomma, per farla breve, tutto ciò che la nostra indossa sui red carpet, è sostanzialmente concepito con schemi produttivi "etici".
L'abito che ha indossato l'altra sera, in occasione degli Oscar, è stato creato da un designer "green-oriented" di nome Gary Harvey che ha recuperato dei vecchi abiti (11 per essere precisi) risalenti alla seconda metà degli anni '30 (in omaggio a "The King's Speech", ambientato in quel periodo) recuperati in negozi di vintage.
Harvey, avvezzo a questo tipo di eco-uture, li ha poi assemblati per creare l'abito da grand soirée della Signora Firth, il cui corsetto si chiudeva grazie a dei lacci costituiti da svariati guanti (si, guanti!) precedentemente indossati da signore british contemporanee di Re Giorgio VI.

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I gioielli non facevano eccezione! Dato che le grandi occasioni richiedono un pò di bling-bling Livia, 'sta ragazza che ci ha fatto innamorare, indossava delle gemme d'acquamarina provenienti da una miniera controllata dagli abitanti di un villaggio in Zambia, dell'oro proveniente da alcuni giacimenti colombiani autoctonamente gestiti e bellissimi diamanti arrivati dal Lesotho, più precisamente da un'azienda a conduzione femminile a Liqhobong. Tutti i gioielli sono stati forniti da Annaloucah, una creatrice di gioielli di Brighton.
Quell'anello è strepitoso... Livia, cara, prestamelo per un giorno o due!

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Insomma, bravissimo Colin Firth (complimenti!) sia per il premio (Colin, puoi vantarti al bar! L'unico premio che ho vinto in tutta la mia vita è stato una medaglia per il quarto posto ad una gara di Mountain Bike quando avevo 14 anni. Ovviamente eravamo in quattro a partecipare!) che per aver conquistato questo gioiello di donna.
Go Livia Go!

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Livia prende l'Oscar e si scatena nel dancefloor. Chi non lo farebbe? Io lo farei!

Velvetuzi

PS
Colin Firth non era vestito organic bensì Tom Ford.
E faceva la sua porca figura pure lui eh!

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